Giovanna d’Arco è una eroina francese, vissuta a cavallo della guerra dei cent’anni quando le guerre si facevano per sani principi (se esistono) e per espansioni territoriali e dove personaggi valorosi erano guidati dall’amore per la propria patria. Ecco il perchè Giuseppe Verdi, il 15 Febbraio 1845 in pieno Risorgimento scrisse in solo 28 giorni questa opera.
Dopo 150 anni il sipario calerà sulla protagonista: la “Pulzella d’Orléans” in una scala blindatissima nella giornata del 7 Dicembre, storica commemorazione del patrono di Milano, il S.Ambreous. “Abbiamo scelto Giovanna d’Arco per un senso di ritorno al passato, un passato che non possiamo e non dobbiamo dimenticare” così si è espresso Riccardo Chailly, direttore della Scala per la prima volta nel giorno di S.Ambrogio. L’Opera vede la regia di una coppia formidabile di registi francesi, Patrice Caurier e Moshe Leiser, il loro scopo sarà quello di fare dei punti deboli di Giovanna, le sue forze.
Un’opera che testimonia la ferma posizione Europea di essere unita e di fare del suo divertimento un momento di coesione e di riflessione per far di nuovo esplodere di patriottismo come accadde del periodo di Verdi con i risultati che oggi ammiriamo.
Per non dimenticare le vittime di Parigi, Giovanna d’Arco sarà l’eroina che riporterà voglia di non accantonare le proprie origini? In lei, le nostre speranze.
La prima del Teatro più importante del mondo quest’anno dovrà unire.
Di Elena Frattaroli