Tenet, promosso o bocciato?
Tenet, che è stato lanciato nelle sale italiane il 26 agosto diventando così il simbolo della grande riapertura post-lockdown, ha sicuramente stupito tutti (ma ha lasciato alcuni a “bocca asciutta”).
Tenet: un enigma che lo spettatore (non) riesce a risolvere?
«Per seguire la trama servono un paio di lauree in Fisica teorica» Paolo Mereghetti (Corriere della Sera). Che il nuovo film di Christopher Nolan sarebbe stato un enigma, era chiaro a tutti fin dal suo annuncio. Il regista britannico infatti era stato molto restio a fornire informazioni su Tenet, affermando però che sarebbe stato il suo progetto più ambizioso: e così è stato, soprattutto dal punto di vista economico, dato che il budget di Tenet è andato ben oltre quello delle sue ultime fatiche (Dunkirk e Interstellar) raggiungendo i 200 milioni di dollari.
Ulteriore elemento di meraviglia e stupore è stato causato il trailer, che ha portato il pubblico a immaginare che Tenet sarebbe stata una spy-story piuttosto tradizionale; ma così non è stato. Senza dubbio però, il livello massimo di incredulità dello spettatore è stato raggiunto durante la visione del film: si rimane infatti con gli occhi spalancati, incapaci di distogliere lo sguardo dallo schermo, meravigliati (e un bel po’ confusi) per tutta la durata del film.
La trama e il cast
Fin dal principio il ritmo del film risulta frenetico: nella prima sequenza infatti il protagonista, alias John David Washington (l’affascinante figlio di Denzel), viene coinvolto in un’operazione antiterrorismo della CIA al Teatro dell’Opera di Minsk, alla fine della quale, per non essere costretto a confessare, ingerisce una pastiglia in dotazione agli agenti che avrebbe dovuto causare la sua morte istantanea.
Invece il protagonista (che effettivamente non ha un nome) si trova non solo vivo e vegeto, ma addirittura reclutato per una nuova e segretissima missione internazionale chiamata Tenet, il cui obiettivo è di salvare il mondo da qualcosa di molto peggiore di un olocausto nucleare: la fine stessa del tempo. Schivando proiettili “al contrario” e accompagnato da uno spavaldo e reticente Robert Pattinson nei panni dell’agente Neil, il protagonista si troverà ad affrontare la minaccia di una fine del mondo imminente, paradossalmente proveniente dal futuro e impersonata dal villain Andrei Sator (Kenneth Branagh), che tiene prigioniera la splendida moglie Kat interpretata da Elizabeth Debicki, un’atipica bond-girl a cui il protagonista si affeziona ma senza sentimentalismi.
Ritmo frenetico e colonna sonora superlativa
Un’opera sicuramente interessante, ricca di simboli e molto avvincente (grazie anche alla colonna sonora da tachicardia di Ludwig Göransson, che è forse la parte migliore del film), che però non convince al 100 %; d’altronde Nolan, con il passare degli anni e dei capolavori, ha reso molto esigente il suo pubblico, che si aspetta ancora grandi cose da lui e dal suo genio.
di Alessandra Baio