Dagli esordi alla Coppa del Mondo, tutto in una serie
Dopo aver trascinato da protagonista l’Argentina alla vittoria della Coppa del Mondo, (conquistata l’ultima volta da Maradona nel lontano ‘86), Messi si avvia verso la fine della propria carriera, raccontata nei dettagli nella tanto acclamata serie documentario che debutta in streaming il 21 febbraio su Apple TV+. Si tratta di un cortometraggio prodotto esecutivamente per Apple dal già vincitore dell’Emmy Tim Pastore, dai vincitori dell’Emmy e del Tony Award Patrick Milling Smith e Brian Carmody, e dal vincitore dell’Emmy Matt Renner di SMUGGLER Entertainment, insieme a Jenna Millman.
“Il mondiale di Messi: l’apice di una leggenda” è basato sulla narrazione degli eccezionali traguardi raggiunti dal più grande calciatore di tutti i tempi, considerato per molti erede legittimo dell’immortale Diego Armando: dall’aver conquistato quattro Champions League e ben otto Palloni d’oro, all’aver collezionato il maggior numero di presenze nella storia dei Mondiali – fino ad arrivare al suo ultimo trasferimento all’Inter Miami, squadra della Major Soccer League. Oltre a titoli, vittorie e record memorabili non manca però anche l’impegno sociale, dato dall’essersi distinto per numerose iniziative umanitarie, a partire dall’aver istituito la fondazione che porta il suo nome e che si occupa di sostenere a livello medico bambini indigenti.
Quattro puntate tra vittorie e grande umanità
Oltre al talento, a emergere è infatti soprattutto l’umanità. In sole quattro puntate – assieme alle numerose e toccanti conversazioni con compagni di squadra, allenatori, calciatori avversari e commentatori – l’agile “Pulce” (soprannome assegnatogli dal fratello maggiore Rodrigo, usato persino come titolo della propria biografia scritta da Guillem Balague nel 2014) mostra ineditamente, a tifosi e non, il proprio lato più intimo. Tanto da condividere riflessioni personali non solo sui mondiali e sul trionfo del 2022 in Qatar, ma anche sulle sfide affrontate a partire dall’esordio in campo con il Barcellona appena sedicenne, già determinato a vincere grazie soprattutto a passione e costanza.
Articolo fatto benissimo. In poche righe detto tutto. Brava!!