Dal 4 al 22 maggio 2022 Un ballo in maschera torna in scena al Teatro alla Scala. L’Opera di Giuseppe Verdi intreccia la storia del monarca di Svezia Gustavo III con le peripezie della censura pontificia e borbonica dell’Ottocento italiano.
Immagina di essere a teatro: lo spettacolo inizia tra pochi minuti, ecco cosa devi sapere.
Dalla cronaca alla censura
«Muore Gustavo III: il sovrano era stato aggredito al ballo del 16 marzo» oggi, il titolo di cronaca, suonerebbe più o meno così. Nel marzo del 1792, infatti, il raffinato Re di Svezia viene ferito da un uomo di corte morendo pochi giorni dopo, ma la sua storia non è destinata all’oblio. Trasformata in dramma nel 1833 da uno dei librettisti d’opera più fecondi, Eugène Scribe, venne musicata diverse volte, prima di diventare l’ispirazione di Giuseppe Verdi. «Un ballo in maschera», con libretto di Antonio Somma, debutta nel 1859 al Teatro Apollo di Roma, dopo essere sfuggita ai tentativi di censura del teatro di Napoli e costretta, in parte, a quelli del Vaticano.
La trama dell’Opera, prima di vederla
ATTO I – Il Palazzo del governatore a Boston e la dimora della maga Ulrica
Conte Riccardo, governatore della colonia inglese del Massachusetts, riceve a palazzo un gruppo di notabili, tra cui si celano alcuni congiurati che tramano contro di lui. Nel frattempo, il paggio Oscar è intento nei preparativi di un ballo in maschera e presenta al Conte una lista di invitati che include Amelia, moglie di Renato, segretario e caro amico di Riccardo. Questi, in segreto, ama la donna, ma cela il suo amore per fedeltà verso l’amico. Sopraggiunge un giudice con una condanna all’esilio per la maga Ulrica e se, da una parte, Oscar tenta di dissuadere Riccardo a firmarla, dall’altra il governatore è scettico sulla magia e decide di recarsi da lei travestito da pescatore, per metterla alla prova.
Giunto alla dimora della maga con un gruppo di amici, origlia la confessione di Amelia che, divisa fra l’amore per Riccardo e il dovere coniugale, chiede alla maga una pozione che le renda la pace perduta. Ulrica le consiglia di recarsi a mezzanotte in un campo vicino al cimitero, dove potrà raccogliere un’erba magica. Riccardo esulta nel sapere che la donna ricambia il suo amore e decide di farsi predire il futuro. La maga riconosce la sua nobiltà e lo avverte che più d’uno tra i suoi amici trama contro la sua vita; la prima persona che gli stringerà la mano sarà colui che lo ucciderà. Incredulo, Riccardo si aggira con scherno tra i presenti chiedendo loro di stringergli la mano, l’unico a osare è Renato. Convinto della fedeltà dell’amico, concede la grazia a Ulrica ma la invita ad ammettere di essere una ciarlatana.
ATTO II – Campo malfamato nei dintorni del cimitero di Boston
Mentre Amelia si reca al cimitero di notte, Riccardo la raggiunge facendole confessare il suo amore. La passione sta per travolgere i due innamorati, quando sopraggiunge Renato per avvisare il Conte di un agguato in corso. Non riconosce la moglie grazie al volto coperto ed esorta l’amico a fuggire, promettendo di riaccompagnare la donna fino alle porte della città, senza mai rivolgerle la parola. Arrivano i congiurati che, delusi nel trovare il segretario, decidono di uccidere la misteriosa amante. Renato si oppone e Amelia, per evitare il duello, lascia cadere il velo. La vista della moglie sconvolge Renato e suscita l’ilarità degli avversari. Infuriato, Renato convoca i congiurati per appoggiare l’uccisione del Conte.
ATTO III – Studio del governatore di Boston
Il giorno seguente, Renato affronta Amelia: deve pagare il disonore con la morte. Lei prega di poter abbracciare per l’ultima volta loro figlio e, di fronte alla scena straziante, Renato decide di uccidere solo Riccardo. Poco dopo, i congiurati giungono a casa di Renato: la sorte decide che sarà proprio lui l’omicida. Nel frattempo, Riccardo ha deciso di rinunciare ad Amelia e di rimpatriarla in Inghilterra insieme a Renato. Mentre firma il decreto, Oscar sopraggiunge con un biglietto che lo avvisa dell’imminente pericolo, ma Riccardo vuole presenziare comunque al ballo e rivedere la sua amata per l’ultima volta.
Il ballo in maschera ha inizio: Amelia supplica il Conte di fuggire e lui le confessa di aver firmato l’ordine per la sua partenza. Mentre si accingono all’addio, Renato pugnala a tradimento Riccardo. Il Conte, agonizzante, fa liberare l’amico accusato dell’aggressione e gli confessa di aver amato Amelia ma di averne rispettato l’onore, mostrandogli il decreto firmato. Riccardo muore, circondato dal dolore dei presenti, mentre Renato contempla le tremende conseguenze della sua vendetta.
Il sipario si chiude e la luce risveglia la sala, tra gli applausi. (Puoi acquistare i biglietti di «Un ballo in maschera»proprio qui)