Presentato in anteprima nazionale al Giffoni Film Festival il 21 luglio 2016, dopo aver incassato 56,2 milioni di dollari solo nel Nord America, il 1 settembre sbarca nelle nostre sale l’ultimo film di Thea Sharrock, tratto dal libro omonimo di Jojo Moyes, Io prima di Te.
Emilia Clarke, temibile e amazzonica regina in Games of Thrones, madre dei Draghi e signora del popolo dei Dotraki, veste ora i panni della dolce Louise, una ventiseienne che passa da un lavoro all’altro per aiutare la famiglia in difficoltà, mettendo così da parte i suoi propositi di carriera. Un giorno, licenziata per l’ennesima volta si imbatte in una nuova e singolare proposta di lavoro come assistente di un disabile.
La giovane accetta senza pensarci due volte, ma non può certo aspettarsi che il suo paziente sarà un suo coetaneo costretto da un incidente a passare la vita immobilizzato su una carrozzina, vittima di una paralisi irreversibile e totalizzante. Un trauma al midollo spinale, i sogni di una vita infranti per sempre.
La vita di William, interpretato da Sam Caflin (volto noto ai fan di Games of Thrones), è un continuo via vai dall’eden ovattato e odiato della villa di famiglia all’ospedale. William non riesce a vincere la nostalgia della vita passata: i viaggi in giro per il mondo, le avventure sportive, il successo lavorativo, l’amore della sua fidanzata, che ora sta per sposarsi con il suo ex migliore amico.
Louise, vincendo l’indifferenza iniziale dell’Ombroso, cerca in tutti i modi di restituirgli il sorriso, strappandolo ai confini della sua camera e dal suo isolamento, mostrandogli quanto ancora è possibile apprezzare la vita nella sua condizione. William non sembra inizialmente gradire l’entusiasmo e l’invadenza di Louise, che però con pazienza e costanza riuscirà a far brillare nuovamente gli occhi dello sfortunato.
Un giorno, trovandosi per caso ad origliare una sua conversazione con un misterioso avvocato testamentario, scopre che egli da sei mesi attende di recarsi in una clinica svizzera per porre fine alla sua vita. Scioccata, la ragazza decide quindi, sostenuta dalla sorella Katrina, Jenna Coleman, di non demordere e tentare di fargli cambiare idea, sottraendolo al braccio della morte.
Un amore che non sa e non vuole arrendersi, nemmeno di fronte alle tragiche evidenze quotidiane. Il rapporto tra i due gode di un’intima complicità che allontana definitivamente quella tragica decisione fino a quando una sera, il dolore di tanti anni riemergerà, trascinando via con sé ogni speranza.
Un film dal finale non scontato, che si allontana dal solito dramma amoroso per il grande coraggio della conclusione: l’amore non è sempre così eroico da vincere su tutto. O meglio, l’amore dell’altro non è sufficiente per amare noi stessi. Io prima di Te affronta con grande sensibilità una realtà crudele: la fragilità umana, che non sa più riconoscersi, accettarsi, amarsi
di Francesca Favero