Appuntamento da non perdere: l’8 e 9 maggio arriva al box office “Cézanne, ritratti di una vita”. Attraverso le sue principali opere, in questo docu-film il regista Phil Grabsky indaga sulla vita dell’artista e sulle sue continue trasmutazioni pittoriche.
Dopo aver rifiutato l’eredità impressionista, alla fine del 1870 Cézanne si addentra in una rielaborazione dei concetti di questa tradizione gettando le basi del Cubismo. Dai suoi lavori fatti di forme geometriche, triangoli, cubi e cilindri apparentemente rinfusi, prendono forma oggetti di chiare identità a seconda della prospettiva da cui vengono osservati; da questi anche Pablo Picasso confesserà di essere stato affascinato.
Ma lo studio introspettivo del soggetto, il peso visivo dei simboli e la sua pennellata contemplativa faranno dall’italo francese anche la guida del movimento post-impressionista, che dai suoi quadri prenderà ispirazione. Nel periodo finale della sua vita, ritirato in Provenza, Cézanne si chiuse in se stesso, attanagliato dal fardello di migliorare l’espressività delle sue opere e di approdare ad uno stile pittorico nuovo; sebbene il suo successo fosse conclamato ormai da tempo, non smise fino agli ultimi giorni della sua vita di dipingere, ma ora con una nuova frenesia dettata dalla sensazione di incompiuto.
Se si vuole intraprendere questo viaggio di conoscenza della vita e delle idee del pittore, non v’è modo migliore di farlo se non attraverso le sue opere, proprio come ci suggerisce il regista Phil Grabsky.
di Fabrizia Cipolletta