La Dea Fortuna, il nuovo film di Ozpetek dal 19 dicembre al cinema
Ferzan Ozpetek, il regista turco naturalizzato italiano, torna alla ribalta con il suo nuovo film “La Dea Fortuna”. Dopo due e anni e mezzo da Napoli velata, premiato con un Nastro d’Argento e due David di Donatello, La Dea Fortuna è il nuovo capitolo del “libro della vita” del regista, che ancora una volta si cala nelle profondità dell’animo umano raccontandoci una storia d’amore dal sapore dolce-amaro.
Stefano Accorsi e Edoardo Leo sono Arturo e Alessandro, vittime di un amore stanco
La Dea Fortuna è la storia di un amore ormai alla deriva, tra l’idraulico Alessandro (Edoardo Leo di Smetto quando voglio) e l’insoddisfatto traduttore Arturo (Stefano Accorsi, che aveva già lavorato in passato con il regista ne Le fate ignoranti e in Saturno Contro). La loro relazione sembra essere praticamente finita, quando una loro cara amica, Annamaria, interpretata da Jasmine Trinca, deve assentarsi per un paio di giorni per motivi di salute e affida alla coppia i suoi due figli di 9 e 12 anni.
“La Dea Fortuna è un segreto, un trucco magico”
“La Dea Fortuna è un segreto, un trucco magico” recita il primo trailer del film. E proprio come per magia i due bambini, con la loro vitalità e la loro energia (ed un pizzico di follia), riescono a infondere nuova linfa vitale alla loro relazione, facendo rinascere qualcosa che sembrava destinato a morire. La storia di Alessandro e Arturo è l’archetipo di un amore stanco ed egoista che può essere resuscitato solo dall’ingenuità dell’infanzia e, senza diventare un manifesto “politico”, parla anche della possibilità per le coppie omosessuali di avere dei figli.
Il film, nelle sale dal 19 dicembre, presenta nel proprio cast nomi ricorrenti nei lavori di Ozpetek, come ad esempio gli stessi protagonisti, Accorsi e Leo, ma anche Serra Yilmaz e Filippo Nigro (La finestra di fronte e Le fate ignoranti). Girato tra la Sicilia e Roma, dove si trova appunto il santuario della “Fortuna Primigenia”, il nuovo film di Ozpetek non è di certo un classico cinepanettone, ma racconta di quel “miracolo” tutto laico che è l’amore, in ogni sua forma.
di Alessandra Baio