E’ stato uno dei personaggi più discussi, controversi e imitati degli ultimi cinquant’anni. Una donna che, suo malgrado, ha segnato un’era entrando nella storia politica come prima donna a capo del governo inglese. Dura, battagliera, integerrima. Ma anche una moglie e una madre che, per il bene della Nazione, ha sacrificato la sua famiglia. Esistono diversi tipi di donne e altrettanti modi di raccontare le loro storie. La regista Phyllida Lloyd, attraverso il film più atteso dell’anno, The Iron Lady, sceglie di ripercorrere la biografia della ex primo ministro britannico Margaret Thatcher attraverso una prospettiva intima e femminile , ricorrendo alla tecnica del flashback. I ricordi poco lucidi di una donna ormai anziana, colpita da progressiva demenza senile, riaffiorano e si scontrano con il carattere combattivo, tutt’altro che sopito, della prima donna premier della storia della Gran Bretagna, eletta fra le fila dei Conservatori. A incarnare questo difficile personaggio, un’attrice istrionica e fuoriclasse: Meryl Streep. Che, in questo film, adotta una metamorfosi magistrale sia nell’aspetto fisico che nel look. Si veste di melanconico blu, il solo colore prediletto dalla Thatcher per le occasioni di rappresentanza e, con una rigida “Iron-bag” al braccio, interpreta il personaggio in maniera superba. L’attrice, già vincitrice del Golden Globe, proprio per questa interpretazione , in un’impeccabile mise da casalinga sofisticata firmata Salvatore Ferragamo, è ora candidata all’Oscar come miglior protagonista. La figura della Thatcher è senza dubbio controversa: la dispotica rivendicazione delle Isole Falkland nel 1982, l’intransigente manovra economica di chiusura delle miniere, nonché la sua totale incapacità di scendere a compromessi fanno riflettere. Tuttavia, emerge la figura di una donna giunta sino ai più alti vertici di un mondo politico quasi esclusivamente maschile, grazie alla sua determinazione e non certo al suo sex appeal. Figlia di un umile droghiere appartenente alla middle class, la “Lady di ferro” scala la società e approda alla Camera dei Lord con la sola dote del suo intelletto, diventando in assoluto la prima donna della politica inglese. Naturalmente, come ogni buona signorina che si rispetti, per essere accettata in Parlamento, deve prendere marito e ”nobilitare” le proprie origini troppo umili per un ambiente politico tanto conservatore. Denis, un giovane imprenditore di successo, ammaliato dal carisma di questa donna, la sposerà rivelandosi non solo un fidato marito, ma anche un grande uomo capace di vivere all’ombra della propria consorte e di accompagnarla per tutta la sua carriera. Denis e Margaret, così, formano una coppia tanto normale quanto speciale. Insieme sono capaci sia di preparare la cena di famiglia (la Thatcher amava cucinare e non disponeva di una cuoca personale), sia di resistere ad attentati, scioperi e ad ogni altra responsabilità che spetti ad un personaggio politico. La personalità di moglie e quella di primo ministro lottano nel profondo dell’animo della Thatcher. La moglie non riesce a liberarsi del tenero ricordo del marito che compare continuamente nelle sue allucinazioni su cui è costruito l’intero film. La donna politica, in un ultimo atto di forza, getta via tutti i suoi vestiti come volesse ricordare a se stessa, ormai malata, di essere ancora una donna forte ma, soprattutto, la prima ad essere stata Primo Ministro inglese.
Alice Truant
Insomma una donna parecchio impegnativa!!