La nuova Karenina di Keira Knightley

Anna Karenina, nuovo ciak. La protagonista del capolavoro letterario di Leo Tolstoj torna dunque sul grande schermo con una nuova interprete.
Già Sophie Marceau e, prima ancora, la divina Greta Garbo, avevano dato un volto e una personale interpretazione della Karenina e, a seconda dei gusti, avevano riscosso un successo più o meno meritato.
Ora è arrivato il momento di Keira Knightley, diretta dal regista Joe Wright (lo stesso di “Espiazione” e “Orgoglio e pregiudizio”).

Personaggio difficile da capire, amare e soprattutto interpretare, Anna Karenina. È un crogiuolo di sentimenti, un groviglio di emozioni che la portano ad amare un giovane e affascinante ufficiale dell’esercito, al di là del vincolo matrimoniale e sfidare così, attraverso l’adulterio, la società cristallizzata e bigotta della Russia di fine Ottocento. Di questa irrefrenabile passione, Anna è responsabile e vittima al tempo stesso. Coraggio e paura muovono le azioni della bella protagonista, mentre lei, morbida e raffinata, fasciata in bellissimi abiti di seta e in calde pellicce, tra lo sfarzo di collane preziose e spille rilucenti, sceglie la passione alla noia, la morte alla vita.

La nuova soluzione cinematografica di Anna Karenina, scelta da Wright, è una visionaria opera d’arte, a metà strada tra il cinema e il teatro. È un’esaltazione del bello e della raffinatezza attraverso una bizzarra scenografia che sostituisce le ville dell’aristocrazia russa con gli interni di un immaginifico teatro, che di volta in volta si tramutano in sala da ballo, in fabbrica o in alcova.
Anche i costumi appaiono superbi, così come l’interpretazione di Keira Knightley, divina nel ruolo del personaggio di Tolstoj. L’attrice inglese ancora una volta conferma il suo talento nei film in costume e propone un’originale e complessa soluzione interpretativa del suo personaggio.

Lo sfoggio e la cura maniacale dei particolari (ndr. elemento comune dei film di Wright), i dialoghi a volte ampollosi e l’eccessiva importanza che il regista dà ai rappresentanti di un’aristocrazia decadente e degenerata (ndr. poco credibile è la reazione della “buona società” al “fallo” di Anna) sembrano essere le uniche pecche di un film comunque riuscito.

La pellicola in Italia, sempre con grande ritardo, sarà distribuita nei primi mesi del 2013. Considerando i tempi lunghi, una brillante soluzione potrebbe essere quella di riprendere in mano il vecchio Tolstoj e scoprire, attraverso la lettura, quanto Anna Karenina sia ancora di moda. Provare ad amarla, detestarla o solamente tentare di capire, a dispetto della tragica fine, il segreto della sua immortalità.
(di Rosa Gioffrè)

 

 

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