“Non so dove sia finita la mia forza, non ricordo di averla persa. Forse è stata consumata dalla vita un po’ alla volta, in un lento logorio”.
11 milioni di copie vendute in tutto il mondo. 13 settimane in vetta alle classifiche del New York Times come migliore bestseller in circolazione. Una autrice, una storia da raccontare. Nel 2015 Paula Hawkins pubblica “La ragazza del treno” ed è subito un successo clamoroso. Sarà stata l’ottima pubblicizzazione, la curiosità di leggere un thriller dalle sfumature rosa o i tweet positivi di Stephen King (“Davvero un bel romanzo di suspense. Mi ha tenuto alzato quasi tutta la notte”), ma ciò che ha davvero convinto è questo connubio di storie tese, commentate da tre donne apparentemente diverse, ma più vicine di quello che si crede.
Il coinvolgimento fu così forte da spingere Tate Taylor, regista del lungometraggio candidato ai Golden Globe “The Help”, a dare un volto a queste voci femminili così tormentate. Il film, realizzato nel 2015 con la sceneggiatura di Erin Cressida Wilson, raggiunge le sale italiane oggi, 3 novembre, pronto a far trascorrere tutto d’un fiato due ore di pieno coinvolgimento, con un cast brillante tra cui Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Haley Bennette e Luke Evans.
Una trama semplice ma dai risvolti inaspettati: Rachel è una giovane donna appena divorziata e licenziata, che annega i suoi dispiaceri nell’alcol. Ciononostante continua la sua vita come se nulla fosse, prende il treno ogni mattino per andare a lavoro e durante il tragitto osserva la vita di una coppia, apparentemente perfetta ma presto scombussolata da un’improvvisa scomparsa.
Lo spettatore si simula investigatore del caso avvenuto in una New York (mentre il romanzo era ambientato nella grigia Londra) spenta e misteriosa. Le situazioni, talvolta criticate perchè troppo lente, hanno lo scopo di rivelare più che la vicenda in sè, l’interiorità dei soggetti coinvolti, la loro profondità, le ingannevoli apparenze.
Dopo l’insuccesso avuto in passato con il genere rosa (probabilmente non molti ricorderanno “Tutta colpa del tacco 12”), la Hawkins ha decisamente fatto un passo avanti guadagnandosi un posto nella lista degli scrittori più pagati del 2015 di Forbes.
“I buchi della vita non si chiudono. Bisogna crescere intorno a loro, come le radici che affondano nel cemento, e bisogna rimodellarsi intorno alle crepe”.
di Federica Giampaolo