L’Anatra all’Arancia andrà in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 12 al 29 ottobre. Una sfavillante commedia dello scottish William Douglas Home in cui il teatro anglosassone supera sé stesso; con L’Anatra all’Arancia, infatti, gli elementi della tradizione si rinnovano, inaugurando una stagione creativa che, rifacendosi alla finissima drammaturgia di Wild (The Importance of being Earnest), cattura momenti inediti con arzillo umorismo e spassosa comicità.
La sinossi è estremamente easy e scorrevole, dopotutto, “less is more”, saggia massima inglese. Helen (Chiara Noschese) e Charles (Luca Barbareschi) festeggiano le nozze d’argento. Sono sposati da un quarto di secolo e vivono la consueta crisi di coppia. Il loro rapporto, fin dalle origini, è minacciato da incomprensioni, bugie e fraintendimenti.
Charles, un cinico barbagianni, reso carismatico e intrigante dall’indubbio physique du role di Barbareschi, ha una vita parallela; è consumato dalla passione clandestina per un’altra donna. Il narcisismo e la vanità di Charles non gli consentono di ammettere gli sbagli e di sottrarsi a probabili ricadute; il fedifrago è recidivo e continua imperterrito sulla strada dell’errore.
Helen, inizialmente, tace i torti subiti, finge di non accorgersi dei tradimenti del marito, fino a quando, spinta oltre il limite della sopportazione, lo ripaga con la stessa moneta; la vendetta ha il nome di Juan, giovane aitante e baldanzoso. Quid pro quo e, quando la donna oltraggia la protervia del marito, le carte in tavola si mischiano e la messa in discussione dei ruoli iniziali rende la commedia ancora più godibile e esilarante.
Tradimenti alla Pinter attenuati da dialoghi allegri e battute di spirito rendono la pièce unica nel suo genere. La regia dello spettacolo è affidata a Luca Barbareschi, qui nella doppia veste di attore protagonista e direttore di scena.
L’Anatra all’Arancia ha un passato insigne, è in cartellone a Londra da almeno un cinquantennio, da anni si è imposta sulla scena teatrale italiana e ha raggiunto un riconoscimento globale con l’adattamento cinematografico di Luciano Salce del 1975, con Monica Vitti e Ugo Tognazzi. Lo spettacolo ha incantato e incanta tutt’ora le platee di tutta Europa.
di Chiara Negri