Luca Paguro è un mostro marino appena adolescente e vive sotto la superficie delle acque blu che bagnano la riviera ligure. È incuriosito da ciò che vive al di là della superficie, ma spaventato dalle storie su mostri terrestri e gli infiniti pericoli della terra ferma che la mamma Daniela gli racconta sin da bambino.
Ma un giorno il ribelle Alberto entra precipitosamente nella sua vita, convincendolo a fare un passo fuori dalla sua zona di comfort e abbandonare la fattoria marina di famiglia per godersi il mondo in superficie. Sulle orme di Ariel, la storica sirenetta Disney che trova l’amore di un bel principe una volta fuori dall’acqua, l’innocente Luca troverà la forza di superare i propri limiti per esplorare il mondo e assaporare la libertà.
I due giovani mostri marini vanno in giro per il piccolo paesino di Portorosso, ispirato a Vernazza, uno dei comuni delle Cinque Terre, nascondendo la loro vera identità, guardandosi da ogni minima gocciolina d’acqua che potrebbe rovinare le loro sembianze perfettamente umane e far rispuntare le branchie. Tra Vespe, bambini che giocano a pallone sulla piazza e anziani burberi e pettegoli, Portorosso riprende tutti gli stereotipi italiani all’estero, compresa la gestualità altamente scenografica.
Ma contribuiscono anche a coronare una caricatura dolce e memorabile dell’estate di ogni ragazzino italiano. Anche Luca vive e assapora quel piccolo scorcio di mondo facendosi guidare dalla temerarietà di Alberto, che lo esorta a “silenziare Bruno”, la vocina interiore della paura, e gettarsi giù da una scogliera a bordo di una moto. C’è anche la tenera stranezza di Giulia Marcovaldo, la loro nuova amica umana, che nomina i due piccoli mostri marini membri onorari del “Club degli sfigati”.
“Luca” è una storia di formazione sotto il sole dell’estate italiana perfetta, bagnata da uno dei mari più limpidi e belli e allietata dai rumori delle onde e le urla di pescatori arrabbiati. Diretto dall’italianissimo Enrico Casarosa, il nuovo film Pixar è anche una storia di amicizia, di accettazione del diverso e l’annientamento dei pregiudizi.
La nascita del progetto
Enrico Casarosa racconta di essere partito dalla sua città natale, Genova, per scrivere la storia di Luca. “È una costa molto particolare perché è molto ripida. Le città sono bloccate nel tempo: davvero pittoresche. Le ho sempre immaginate come dei piccoli mostri che escono dall’acqua”. Da lì è stato tutto in discesa. Con la collaborazione della produttrice Andrea Warren e degli sceneggiatori Jesse Andrews e Mike Jones, il regista è riuscito a dar vita ad un soggetto e un paesaggio che sembrasse come casa.
Il team racconta di essere partito alla volta delle Cinque Terre alla ricerca di ispirazione, per poi essere travolto dalla bellezza mediterranea di un paesaggio variopinto e delle tradizioni mai dimenticate. Casarosa ha visitato i luoghi della sua infanzia, facendo innamorare i suoi compagni di viaggio con del pesce freschissimo e la semplicità italiana. Ed è grazie a questo ritorno alle origini che “Luca” spinge al di là del semplice racconto di fantasia: “È una lettera d’amore alle estati della giovinezza, negli anni in cui ci si forma e si cresce portandosi dietro ricordi e persone indelebili”.
di Annastella Versace