Nico, 1988 è un road-movie ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga e Manchester, incentrato sugli ultimi anni di vita di Nico, pseudonimo di Christa Päffgen, musa ispiratrice di Andy Warhol, cantante dei Velvet Underground e icona dalla rara bellezza.
L’elemento bizzarro della vita di Nico consiste nel fatto che la si conosce solo quando è in relazione a qualcun altro: è famosa per essere stata la musa di Warhol, la voce dei Velvet Underground, per aver recitato ne La dolce vita di Fellini. Ma chi era veramente la “Sacerdotessa delle tenebre”? E soprattutto, che ne è stato di lei una volta avviata la sua carriera da solista?
Proprio nel momento in cui Warhol afferma “è diventata una grassona drogata ed è scomparsa”, Nico rinasce, inizia un nuovo capitolo della propria vita liberandosi finalmente dal peso della fama, degli uomini, e anche della bellezza. È questo il momento in cui la cantante ritrova se stessa oltre l’icona che le era stata imposta; ritrova la soddisfazione derivante dalla musica e ricostruisce un rapporto con l’unico figlio dimenticato.
Questo è ciò che la regista Susanna Nicchiarelli si propone di raccontare nel film: la vera Christa, al di là del mito, reinterpretando e rielaborando emotivamente tutte le componenti della sua vicenda. «E assieme alla sua storia ho voluto raccontare la storia di tante donne, perché sono convinta che nella sua parabola al contrario, per quanto drammaticamente estrema, ci sia tutta la difficoltà di una donna nel vivere il proprio ruolo di artista, e di madre, negli anni della maturità».
di Francesca Trivella