Quest’anno la tanto attesa notte degli Oscar ha sorpreso attori, sceneggiatori, registi e spettatori.
Oltre ad una questione di premiazioni, le quali si sono allontanate dai prognostici generali, anche per i temi trattati nel corso dell’evento. Temi come uguaglianza e parità di diritti hanno incorniciato la serata, a partire dalla scelta del presentatore di quest’anno, Neil Patrick Harris, che ha presentato in modo coinvolgente e ironico, accompagnato dal marito David Burtka, dando al mondo un messaggio molto forte contro l’omofobia.
Il film ad aver vinto in totale più Oscar è stato THE BIRDMAN, di Alejandro Gonzales Innaritu che è stato premiato per miglior film 2015, per miglior regista, miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia e, sconvolgendo molti, miglior attore; si perché in molti ad Hollywood erano convinti questa statuetta sarebbe andata a Eddie Redmayne, stupendo e affascinante nel ruolo del fisico affetto da SLA nel film “La teoria del tutto”.
Altro film ad aver vinto 4 premi oscar è Grand Hotel Budapest; uno dei quali alla costumista torinese Milena Cononero, che è al suo quarto riconoscimento.
Grande serata a visibilità mondiale che, tra emozioni e lacrime, ha toccato il cuore di tutti. Attori come Patricia Arquette, Graham Moore hanno parlato, rispettivamente, di parità dei sessi e di sesso, affrontando nello specifico le questioni importanti delle donne di oggi e l’amore tra persone dello stesso sesso.
Ma anche altre tematiche sono state affrontate, come ad esempio l’uguaglianza fra popoli e l’integrazione: lo stesso Inarritu, messicano, ha parlato del suo sogno che i suoi connazionali possano trovare appoggio negli USA, ma anche John Legend e Common, vincitori del premio oscar “Miglior canzone” hanno rivolto un pensiero alle minoranze etniche in generale.
Una notte di ricchezza non solo estetica, grazie agli abiti, i gioielli e gli accessori sfoggiati sul red carpet, ma anche e soprattutto morale ed etica.
E’ sempre commovente sapere che persone tanto illustri e famose sfruttino la loro posizione sociale durante una serata dalla portata internazionale per lanciare messaggi umanitari tanto sensibili, quanto forti.
di Giulia Girelli