Dopo il trionfo internazionale de Le otto montagne, vincitore del Premio della Giuria a Cannes 2022, Paolo Cognetti si affaccia al mondo della regia con Fiore Mio. Il suo primo film come sceneggiatore, regista e interprete, arriverà nei cinema italiani il 25, 26 e 27 novembre.
Un viaggio personale tra le montagne
Fiore Mio è un omaggio al Monte Rosa, simbolo della poetica di Cognetti. La pellicola racconta non solo un luogo geografico ma anche un luogo dell’anima, esplorando il profondo legame dello scrittore con la natura e la montagna. L’idea nasce nell’estate del 2022, quando la siccità prosciugò la sorgente della sua casa a Estoul, un borgo valdostano a 1700 metri d’altezza. Questo evento drammatico spinse l’autore a riflettere sulla fragilità degli ecosistemi montani, ispirandosi all’opera giapponese Le 36 vedute del Monte Fuji di Hokusai per ritrarre il Monte Rosa da prospettive sempre nuove.
Un cast unico e legami autentici
Cognetti intraprende il viaggio con il direttore della fotografia Ruben Impens (Le otto montagne) e una serie di figure emblematiche legate alla montagna. Tra queste, l’amico di lunga data Remigio, custode delle memorie della Val d’Ayas, lo sherpa Sete, scalatore di tre Ottomila, e Marta Squinobal, che ha trasformato l’Orestes Hütte nel primo rifugio vegano delle Alpi. Non mancano presenze simboliche come il cane Laki, fedele compagno di escursioni.
La musica che arricchisce la narrazione
La colonna sonora originale è affidata a Vasco Brondi, che ha composto una nuova canzone, Ascoltare gli alberi, per chiudere il documentario. Inoltre, il titolo del film è ispirato alla canzone Fiore Mio di Andrea Laszlo De Simone, che ha recentemente vinto il César 2024 per la miglior colonna sonora con Animal Kingdom.
Fiore Mio sarà distribuito da Nexo Studios anche a livello internazionale. La collaborazione con Montura, Jeep e Sony come partner tecnici arricchisce il progetto, che unisce narrazione intima e visione universale.