Pieces of a Woman: la straziante tragedia tra le novità di Netflix
Dalla 77ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, disponibile su Netflix Pieces of a Woman, il nuovo film drammatico diretto da Kornél Mundruczó.
La pellicola, che racconta la perdita di un bambino durante un parto in casa, vede un’incredibile performance dell’attrice Vanessa Kirby, a cui va la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
Da sempre, il cinema impegnativo è attratto dalla rappresentazione delle diverse sfumature della sofferenza. Le pellicole più acclamate dalla critica sono, molte volte, storie strazianti quanto verosimili. Spesso anzi, i drammi raccontati sul grande (e piccolo) schermo sono l’espressione cinematografica di esperienze realmente accadute. Come in Pieces of a Woman, la straziante tragedia tra le novità di Netflix. Il film, diretto da Kornél Mundruczó e tra i più acclamati nella 77ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è disponibile in streaming sulla piattaforma dal 7 gennaio.
Pieces of a woman: trama e tragedia personale del regista
Protagonista della storia? Il lutto. Ma parliamo di un lutto ben specifico, ovvero quello della perdita di un bambino appena nato, tema piuttosto delicato e non troppo esplorato dal mondo del cinema. Ma Pieces of a Woman nasce dal bisogno del regista di raccontare una sua tragedia personale. Mundruczó, infatti, porta sullo schermo un lutto che lui stesso ha vissuto con la sua partner Kata Wéber, sceneggiatrice del film. “Mia moglie ed io – dichiara il regista – volevamo condividere con il pubblico una delle nostre esperienze più personali attraverso la storia di un figlio non nato, nella convinzione che l’arte possa essere la miglior cura per il dolore”. La Wéber aggiunge: “Volevo parlare di un tabù, che credo esista davvero. Le donne che perdono i loro bambini sono relegate all’isolamento. Le persone semplicemente non sanno come affrontare queste perdite e tragedie, sia all’interno della società che in famiglia”.
La trama vede protagonista una giovane coppia di Boston, Martha e Sean, che aspetta una bambina. I futuri genitori scelgono un parto naturale in casa, e vengono assistiti da un’ostetrica che è in realtà una sostituta di quella che era stata scelta in principio. Il lieto evento si trasforma presto in una tragedia quando, a causa di complicazioni, la neonata perde prematuramente la vita. Il resto del film è incentrato sul dolore della coppia (specie di Martha), sulle conseguenze che questo avrà sulla loro vita di coppia e sul rapporto con gli altri e sul confronto in tribunale con l’ostetrica. Tra gli altri personaggi principali c’è anche la madre di Martha, Elizabeth, sopravvissuta dell’olocausto.
Pieces of a woman: il cast e i personaggi
Il film si concentra più marcatamente sul personaggio materno, Martha, interpretato da un’incredibile Vanessa Kirby. L’attrice, già apprezzata da pubblico e critica per il ruolo della principessa Margaret nelle prime due stagioni della serie The Crown, regala una performance eccellente. Non stupirebbe vederla tra le attrici protagoniste candidate per i prossimi Oscar. Intanto, si accaparra la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. Nei panni del marito troviamo Shia LaBeouf.
Se dopo la morte della bambina la moglie riversa in un processo di alienazione e ossessione del giudizio altrui, Sean è invece invaso da rabbia e sete di giustizia, che lo portano a una reazione più aggressiva rispetto all’amorfismo della compagna. I due attori ben evidenziano questa duplicità di reazioni, che diventa uno dei punti forti del film. A distinguersi tra i membri del cast è anche Ellen Burstyn, perfetta nel ruolo della dispotica Elizabeth, di cui accresce il valore nella vicenda. Tra gli altri membri del cast inoltre citiamo Molly Parker nei panni della levatrice Eva, e Sarah Snook che interpreta Suzanne, cugina di Martha, nonché l’avvocato che, spinto da Elizabeth, persegue un’azione legale contro Eva per negligenza.
Pieces of a woman: altre curiosità
Pieces of a woman è il primo film in lingua inglese del regista ungherese Kornél Mundruczó, che collabora con la sua partner/sceneggiatrice Kata Wéber per la terza volta. I due, infatti, hanno precedentemente lavorato insieme in Jupiter’s Moon e in White God. Con quest’ultimo film, Mundruczó si è accaparrato il Certain Regard al Festival di Cannes 2014. Tra i produttori esecutivi del film, poi, troviamo Martin Scorsese.
La pellicola ha ricevuto molti apprezzamenti e critiche alla Mostra di Venezia. Ad ogni modo, era tra le più quotate per il Leone d’Oro, alla fine però assegnato a Nomansland di Chloé Zhao. Pieces of a Woman si è tuttavia aggiudicato il premio ArcaCinema Giovani come miglior film. Altro premio conquistato è la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, che va alla Kirby (in concorso anche con un altro film, The World to Come di Mona Fastvold). Nessun riconoscimento invece all’attore Shia LaBeouf, il quale, nonostante la buona performance, si trova al centro di una bufera mediatica in seguito alle recenti accuse di violenza sulla sua ex fidanzata.
Pieces of a Woman si apre con una sequenza iniziale di quasi mezz’ora che segue le dinamiche del parto all’interno della casa, dalla rottura delle acque alla morte improvvisa della neonata. La scena trascina lo spettatore in un angusto processo catartico all’insegna del dolore e dello sgomento. Il resto del film si sofferma invece sul processo di rinascita che obbligatoriamente segue il lutto iniziale. Perché anche di fronte alle tragedie più strazianti, la vita non può fermarsi.
di Debora Lupi
Bravissima Debora, è sempre una gioia leggere i suoi pezzi, il suo modo di scrivere
è piacevole e leggero. Non vedo l’ora di avere l’occasione di leggere altri pezzi scritti da lei.
Vero! Grazie mille Vera, ci sarà sicuramente occasione ed anche molto presto! 🙂