Cerimonia degli Oscar 2018 conclusa. Domenica 4 marzo, dopo l’usuale rito del Red Carpet, al Dolby Theatre di Los Angeles si sono aperte le danze. Fatto un breve monologo, il presentatore Jimmy Kimmel ha incentivato i candidati in lizza alla formula di ringraziamento più breve sul palco. Premio? Una moto d’acqua del valore commerciale di quasi 18mila dollari.
È Viola Davis a consegnare la prima statuetta per il Miglior attore non protagonista. Come da previsioni, vincitore è Sam Rockwell, alias Jason Dixon nel film Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Dopo essersi rivolto ai colleghi McDormand e Harrelson, ha voluto dedicare il premio all’amico scomparso Philip Seymour Hoffman.
L’Oscar al Miglior costume viene assegnato a Mark Bridges per Il filo nascosto (a lui spetterà anche il Jet Ski promesso in apertura per il discorso più breve). Per la Miglior fotografia la vittoria è di Roger Deakins, alla sua 13a nomination, grazie al film Blade Runner 2049. Per la Miglior colonna sonora originale vengono premiate le musiche sognanti di Alexandre Desplat (The Shape of Water). Al compositore francese era già stato consegnato il medesimo premio nel 2015 per Grand Budapest Hotel di Wes Anderson.
La brillante Allison Janney si aggiudica l’Oscar per Miglior attrice non protagonista nella pellicola Tonya, mentre il campione Kobe Bryant guadagna il premio per miglior corto d’animazione con Dear Basketball, basato sulla sua lettera di addio al basket.
Un’altra statuetta per The Shape of Water nella categoria Miglior scenografia, mentre James Ivory guadagna non solo il premio per Miglior sceneggiatura non originale (Chiamami col tuo nome), ma anche il primato di anzianità di un vincitore agli Oscar (89 anni).
Chiudono la serata le categorie più salienti. Miglior attore protagonista Gary Oldman per L’ora più buia. Nonostante la lunga carriera, si tratta del primo Oscar per l’attore, sceneggiatore e regista inglese.
Frances McDormand è invece la vincitrice della categoria Miglior attrice protagonista, per Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Da sempre apprezzata da pubblico e critica, ha invitato tutte le donne candidate in platea ad alzarsi, per un appello di poche parole: Inclusion rider, clausola secondo cui per contratto si garantisce la presenza di donne, neri e altre categorie penalizzate tra gli attori e il personale nella lavorazione di un film.
Tira il sipario l’ennesima vittoria di Guillermo del Toro, anche premiato per miglior regia, con The Shape of Water come Miglior film. Il regista messicano con emozione ha voluto dedicare il premio ai giovani registi: “Ero un bambino, guardavo i film dal Mexico e non avrei mai creduto di arrivare fino a qui. Usate i sogni e l’immaginazione. (Guardando la statuetta) Questa è una porta. Apritela ed entrate”.
Per scoprire tutti i vincitori:
https://www.oscars.org/oscars/ceremonies/2018
di Denise Rotondi