Ma Rainey’s Black Bottom: il coraggio di vivere per la musica
“Sarebbe un mondo vuoto senza il blues, io cerco di afferrare quel vuoto e di riempirlo”
Siamo a Chicago, in una torrida estate del 1927, nella ancor più torrida sala prove dello studio di registrazione dove un gruppo di musicisti sta nervosamente aspettando l’arrivo della Madre del blues: Ma Rainey (interpretata da Viola Davis, vincitrice di un Oscar nel 2017, straordinaria interprete in The Help (2011) e eccezionale protagonista delle Regole del delitto perfetto).
Nell’attesa, il trombettista Levee (l’attore Chadwick Boseman, scomparso il 28 agosto 2020), grande sognatore, impulsivo e determinato, sprona il gruppo a tirare fuori la sua vera anima, il suo vero sound, invece delle solite canzonette orecchiabili solo per compiacere il produttore bianco, che sfrutta il loro talento e la voce di Ma senza minimamente interessarsi dell’unica cosa che per loro conta davvero: la musica.
Viola Davis e Denzel Washington: una coppia che scoppia
Ma Rainey’s Black Bottom è un film di rivalsa e grandi emozioni tratto dall’omonimo spettacolo teatrale di Augustin Wilson (già vincitore di due premi Pulitzer) e prodotto da Denzel Washington, che abbiamo già visto impegnato nel riadattamento cinematografico di opere teatrali, come nel caso pluripremiato Barriere (2016), scritto sempre da Wilson, considerato il più grande drammaturgo americano vivente.
La grande musica blues approda su Netflix
Diretto da George C. Wolfe e disponibile su Netflix dal 18 dicembre, Ma Rainey’s Black Bottom affronta il tema sempre tristemente attuale della discriminazione dei neri nella società americana in maniera energica e frizzante (e senza scadere nella pedagogia), ripercorrendo la carriera di una cantante incredibile, una della grandi voci che hanno veramente fatto la storia della musica mondiale, un’artista dalla personalità forte e decisa che non si è mai fatta abbattere dalle difficoltà di un mondo che la voleva schiacciare. Una storia di fatica, dedizione e passione, commovente e movimentata allo stesso tempo, accompagnata dalla colonna sonora del premio Grammy Branford Marsalis.
di Alessandra Baio