Classe 1952, Roberto Benigni muove i primi passi nel mondo dello spettacolo come monologhista teatrale, passando poi al cinema impegnato. Grazie alla sua comicità ironica e dissacrante, è diventato uno tra i personaggi pubblici italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo.
Le sue interpretazioni cinematografiche e le sue apparizioni televisive mettono in scena un carattere gioioso e irruente, facendo leva, in queste ultime, sulla sovversione del clima dei programmi di cui è ospite.
Fra i numerosi riconoscimenti vale ricordare l’Oscar al miglior attore, conseguito nel 1999 per l’interpretazione nel film (di cui è anche regista) La vita è bella; a cui segue un altro Oscar come miglior film straniero. È stato l’unico interprete maschile italiano a ricevere un Academy Award come miglior attore protagonista recitando nel ruolo principale in un film in lingua straniera.
La felicità e la commozione del cineasta per l’importante riconoscimento
Ieri in Sala Grande, dove nella serata d’apertura della 78esima Mostra del Cinema ha ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera, ha sfilato in una vera marcia trionfale: introdotto dalla regista e amica Jane Campion, Benigni, abbracciando la statuetta d’oro del Leone («Quando mi hanno telefonato ho fatto i salti di gioia, anzi di rumba e di mambo, spogliandomi nudo…Al massimo mi sarei aspettato un micino…ma un leone addirittura…»), nel breve spazio del discorso di accettazione ha dato vita, come si sperava, a un vero e proprio spettacolo.
Si è profuso in lodi all’indirizzo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, applauditissimo lassù in alto nella Sala Grande, domandandogli di restare fino al prossimo Festival, «anzi fino ai Mondiali in Qatar, visto che porta fortuna». In seconda battuta ha dedicato il Leone agli italiani «che mi vogliono bene» e ha ricordato tutte le persone che lo hanno scelto nella vita e nell’arte, come i suoi compianti colleghi Bertolucci, Troisi e Fellini.
La dedica alla moglie: «Lo dedico a Nicoletta, il mio amore a eterna vista»
Il momento più intenso è stato quando sul palco ha dedicato alla sua compagna di una vita Nicoletta Braschi una delle più belle dichiarazioni d’amore della storia recente dello spettacolo. «Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni. Quanti film abbiamo fatto? Ma poi cosa vuol dire misurare il tempo in film? Io conosco solo un modo per misurare il tempo: con te o senza di te». «Questo Leone non è mio, è nostro. Io mi prendo la coda, per scodinzolare di gioia. Tu le ali, con le quali mi hai fatto volare». Finendo con una citazione di Groucho Marx: «Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta».
di Emanuela Bruschi