Nella primavera del 1965, a Selma, una piccola città dell’Alabama, nasce uno dei movimenti più straordinari della storia contemporanea: Martin Luther King combatte per i diritti civili, manifestando pacificamente per far sì che i diritti delle popolazioni di colore siano equiparati a quelli degli americani bianchi.
Il film “Selma – La strada per la libertà”, in uscita il 12 febbraio 2015, rievoca le marce da Selma a Montgomery, attuate dal gruppo di manifestanti capitanato da King nel 1965. Uno degli episodi più significativi di questa battaglia per i diritti civili fu il cosiddetto “Bloody Sunday”, un avvenimento vergognoso per la storia americana, in cui i poliziotti attaccarono il corteo pacifico di Luther King con manganelli e gas lacrimogeno, costringendo il gruppo a tornare sui propri passi.
La bellezza insormontabile di questo film, candidato come Miglior film agli Oscar 2015, è dovuta alla bravura della regista Ava Du Vernay che è riuscita a trasformare gli eroi bidimensionali dei libri di storia in persone comuni, caratterizzate da dubbi, paure e tanta ambizione. Il ritratto di Martin Luther King che ne emerge, interpretato da un magistrale David Oyelowo, è quello di un uomo carismatico e dalla travolgente retorica, in grado di coinvolgere il pubblico attraverso i suoi discorsi appassionati sui diritti civili. Se un uomo comune come Martin Luther King riuscì a far approvare una legge sui diritti civili fu perché non si accontentò di semplici vittorie, ma continuò con determinazione fino ad arrivare alla meta finale, l’uguaglianza tra bianchi e neri.
La grande capacità di Du Vernay è di farci entrare nel personaggio appieno, unendo spezzoni di documentari originali con l’analisi introspettiva delle travagliate vite dei personaggi, catapultandoci dentro le loro storie personali. In un susseguirsi incessante di episodi, seguiamo le vicende, i momenti di sconforto e di tenacia di Luther King, facendo sempre riferimento a fatti di cronaca realmente accaduti.
Una curiosità ci viene dai nomi dei produttori di questo film, tra i quali spuntano Brad Pitt e Oprah Winfrey, la quale appare anche tra i personaggi minori della pellicola.
di Jessica Fuschillo