Show me the picture: il film dedicato al fotografo delle rockstar

Show me Picture

Show me the picture: la vita di Jim Marshall, l’indimenticabile fotografo delle rockstar

Ci sono fotografi che hanno dedicato la propria vita ai viaggi, alla protezione delle specie in via d’estinzione, delle culture che stanno scomparendo, o alla documentazione della vita di uomini e donne che vivono in paesi distrutti dalla fame, dalla guerra, dalle pestilenze, dalle catastrofi ambientali. Ci sono invece figure come James Marshall che possono essere considerate delle vere e proprie rockstar della fotografia: vita sregolata, uso e abuso di droghe, carcere, ma soprattutto rapporti di amicizia e affetto con i più importanti protagonisti della storia del jazz, del rock e della controcultura americana degli anni Sessanta.

Jim Marshall: una rockstar della fotografia

Jim Marshall non ha investito il suo lavoro di fotografo di un qualche obiettivo morale o umanitario, ma nonostante questo (o forse proprio per questo), i suoi scatti descrivono la sua epoca in maniera profondamente vera, nuda e cruda. Non fotografava mai i suoi soggetti in posa, ma grazie ad un timing perfetto (ovvero la capacità di cogliere l’attimo) li ritraeva in maniera mai artificiosa, ma sempre naturale al 100 %.

L’era analogica: niente diritti o copyright, solo il dono di cogliere l’attimo

Il regista Alfred George Bailey, nella sua seconda opera cinematografica Show me the picture (nelle sale italiane dal 2 marzo), vuole rendere omaggio a questo grande artista degli anni ’60. Sconosciuto ai più e nascosto dietro alla sua amata Leica, ci ha regalato alcune delle immagini più iconiche di quegli anni, che nessuno mai potrà dimenticare: Hendrix che dà fuoco alla sua Stratocaster a Monterey Pop, la Joplin in compagnia di una bottiglia di Southern Comfort seduta sulla sua Porsche psichedelica, l’ultimo live dei Beatles a San Francisco nel 1966; ma anche in ambito extra-musicale, le marce contro la segregazione, il nucleare, la guerra in Vietnam, le reazioni alla morte di JFK. Show me the picture, grazie anche alle testimonianze di amici, parenti, conoscenti e collaboratori, è un omaggio nostalgico e affettuoso a Jim, innamorato pazzo del suo mestiere, che come nessun altro ha saputo catturare lo zeitgeist della sua epoca attraverso i suoi scatti senza tempo.

 

di Alessandra Baio

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