Una storia di potere, conflitti e vicissitudini
Un’opera tormentata, complessa, non sempre di facile interpretazione, un melodramma in un prologo e tre atti. La vicenda è intricata, confusa, complicata nella lettura; una trama sicuramente affascinante ma apprezzabile da veri intenditori poiché complessa da seguire dall’inizio alla fine, a causa di intrecci, salti temporali, pseudonimi utilizzati dai personaggi. Una storia che si ispira a quella reale: la verità di ciò che è stato e ciò che c’è stato viene fortificata, ripresa ed enfatizzata per creare l’opera.
L’ambientazione è nella Genova del ‘300, dove le lotte tra guelfi e ghibellini sono all’ordine del giorno; non a caso, il potere e la lotta per ottenerlo sono il fulcro della vicenda. Gli episodi reali, ripresi dal contesto storico di riferimento, vengono in qualche modo intensificati per rendere il tutto ancora più drammatico e scenografico. Simon Boccanegra riprende una storia passata, ma che si adatta perfettamente anche al presente e fa riflettere sugli eventi attuali e sull’importanza di avere un’Italia unità, indipendente, sotto la guida di un leader degno.
Il cast di Simon Boccanegra
Un focus sui ruoli dei diversi personaggi interpreti: Simone Boccanegra, il protagonista, è un ex corsaro che viene poi eletto doge; Amelia è la figlia illegittima di Boccanegra; Fiesco è l’ex capo dei patrizi; poi ancora, Gabriele è patrizio e amante di Amelia; Paolo il capo dei plebei e Pietro, infine, il leader dei plebei nonché assistente di Paolo.
Tra i nomi di spicco dei protagonisti della nuova rivisitazione dell’opera Verdiana, Luca Salsi nei panni di Simon, il protagonista; ad affiancarlo, Eleonora Buratto, Charles Castronovo e Min Anger.
La musica è di Lorenzo Viotti, direttore dell’Opera di Amsterdam, e Daniele Abbado è il regista. Un’opera indimenticabile, unica nel suo genere, che fa fede all’originale e viene riempita da colpi di scena in grado di travolgere lo spettatore nella vicenda.