Lo spettacolo “The Blues Legend”, che esordisce al Teatro Nazionale di Milano il 15 settembre e che rimane in scena fino al 22 ottobre nel tempio del musical meneghino, sarà a seguire, in tournée nei principali teatri italiani. E’ arrivato dunque il momento di lasciarsi contagiare e coinvolgere dall’energia e dal ritmo della nuova straordinaria regia di Chiara Noschese.
La conferenza stampa del nuovissimo musical “The Blues Legend” è riuscita a far calare tutti i presenti nell’atmosfera dello spettacolo, grazie anche alle tante novità e curiosità.
“La trasposizione di un film che ha rappresentato la storia del cinema sarebbe stata un’impresa titanica” dice Matteo Forte, amministratore delegato di Stage Entertainment Italia. Per questo motivo, in seguito alla scelta del film, il progetto era quello di chiedere al pubblico quali idee avrebbero voluto che fossero rappresentate in scena: la colonna sonora in assoluto la prima scelta. La storia non era del tutto rilevante, lo erano molto più gli interpreti: Ray Charles, Aretha Franklin, Etta James, James Brown, Percy Sledge, pezzi da novanta della musica Rythm’n’ Blues . “Per ricordare la musica che fa parte un pò di tutti, ma forse un pò dimenticata” aggiunge la regista Chiara Noschese. Un vero e proprio omaggio al film “The Blues Brothers”, con un testo nuovo, originale, realizzato interamente dalla regista Chiara Noschese e da Stage Entertainment Italia (compagnia di produzioni teatrali).
Tra gli interpreti la favolosa attrice e cantante Loretta Grace, nelle vesti della più pragmatica e schietta dei personaggi, accompagnata da un gruppo di performer tutto italiano: Silvia Di Stefano, Floriana Monici, Loredana Fadda, Cristina Benedetti, Martina Biscetti, Simone Colombari, Fabrizio Checcacci, Heron Borelli, Samuele Cavallo, Mario Acampa, Lorenzo Tognocchi.
Il cast ha avuto inoltre il piacere di indossare abiti Emporio Armani, che riescono a non essere semplicemente degli abiti ma dei veri e propri costumi di scena, anche grazie alla bravura di chi li indossa.
Un musical totalmente scritto da zero, che racconta una storia senza alcuna unità di tempo e luogo: il tutto viene raccontato dai personaggi, viene sfondata quella che è la quarta parete per far posto al metateatro. Solo alcuni riferimenti al film, alcune citazioni, un tributo alla celebre pellicola.
“Diciamo che noi abbiamo preso un po’ spunto da quello che è stato il loro mito. Forse in comune abbiamo solo il fatto che sono una leggenda anche per noi. Loro con le loro realtà, noi con le nostre. Ci accomuna lo spirito della musica”, dice una delle interpreti Floriana Monici.
Un’azione, dunque, non collocata storicamente, così come la “protagonista” di questo spettacolo: la musica. Di realistico c’è quello che i personaggi vivono.
Anche la scenografia è astratta, un’altra delle idee della Noschese: un’impalcatura e faretti tipica dei palchi dei concerti, “per far si che con le luci diventi un diamante” , così afferma la regista. Da un lato, dunque, un background avanguardistico, dall’altro una visione e una linea superpopolare.
Una storia piena di cuore e di emozione, una storia di persone nè ricche, nè vincenti, nè famose. Un musical alla portata di tutti, che arriva al cuore. Per un pubblico femminile e maschile allo stesso tempo. Giacca e pantalone scuro, cappello, occhiali da sole, la battuta sempre pronta e una vera passione per la musica per raccontare la storia di dodici personaggi per i quali la musica diventerà il senso della loro vita. Ognuno di loro ha bisogno di riscattarsi da una vita che lo opprime, che lo rende infelice. Gli uomini cercano un sogno da ritrovare, un ideale che li possa rendere liberi. Le donne, più concretamente, si battono per convincere l’altra metà ad abbandonarsi alle responsabilità della vita. Due mondi diversi che si scontrano, si incontrano e si amano, ma alla fine ci sarà una redenzione per tutti tramite la musica, che risolve, che cura.
“Noi raccontiamo quel soul e R&B da comuni mortali, gente che lavora in friggitoria, mezzi galeotti che per campare fanno un lavoro qualunque. Abbiamo questo sogno di riuscire ad esibirci in un posto che per noi è importante”, dice uno dei dodici performer Samuele Cavallo.
Uno spettacolo i cui ritmi arriveranno direttamente al cuore, per ricordare la musica, protagonista senza tempo delle nostre vite.
“Avere a che fare con la musica per noi è un lavoro, la nostra professione ma allo stesso tempo una passione, come anche per questi personaggi, che fanno un lavoro qualunque hanno una grande passione per la musica, un mito da raggiungere. La normalità di persone normali che hanno difficoltà a realizzare il proprio sogno. Ed è questa la cosa bella che deve arrivare al pubblico: tutti possiamo realizzare il nostri ogni” dice Fabrizio Checcacci.
Un musical del tutto nuovo che nasce dalle note del rythm’n’ blues e dell’R&B degli anni ‘60/’70. Un grande lavoro intorno ai brani: la musica diventa il viatico che, alla fine, porterà i personaggi alla salvezza. I brani sono stati ripresi dal celebre film, nonostante ci sia stata l’introduzione di altri brani, del medesimo decennio. Tutto rigorosamente dal vivo: splendide voci, come quella indimenticabile di Loretta Grace, accompagnate da una band di grande talento per omaggiare la musica che ha fatto la storia.
“La musica è sicuramente una questione generazionale. È cambiato anche il modo di fruirne, prima c’era il giradischi ora direttamente dagli smartphone”, aggiunge Fabrizio Checcacci.
“Il ruolo però e sempre lo stesso” continua Mario Acampa. “Tutta la nostra vita è scandita da una colonna sonora, ognuno ha la propria tracklist. La differenza in questo caso è che quella vita vera cerchiamo di metterla in scena cercando di essere semplicemente noi, persone che amano la musica. E quindi è ancora più difficile farti credere che sia vero. L’ unico modo è essere veri davvero. E credo questa sia stata anche la difficoltà della regia, cioè entrare nella psicologia del personaggio in modo tale da farci diventare un veicolo”.
Due ore di grande spettacolo, impreziosito da coreografie appassionanti, effetti speciali e una indimenticabile colonna sonora, affinchè il pubblico possa affezionarsi alle vite dei personaggi, possa rivivere lo spirito della musica e possa godere del talento di questi bravissimi artisti.
di Flavia Liviero