The deep blue sea al Teatro Manzoni: Luca Zingaretti e Luisa Ranieri
Il regista Luca Zingaretti (il commissario Montalbano, per gli amici) dirige sua moglie, la splendida Luisa Ranieri, in The deep blue sea di Rattigan, in scena al Teatro Manzoni fino al 26 febbraio 2020. Il dramma, considerato il grande capolavoro di Sir Terence Rattigan (che si definiva “un outsider, un omosessuale inquieto dell’upper middle class”) parla di passione, disillusione, di inquietudine, di matrimoni finiti e amori appena sbocciati, sullo scenario dell’Inghilterra borghese del Dopoguerra.
Una donna persa nelle tenebre delle proprie passioni, può ritrovare se stessa?
The deep blue sea racconta il giorno in cui la protagonista Hester Collyer, uno dei personaggi femminili più potenti di tutta la drammaturgia contemporanea, tenta di togliersi la vita inalando del gas. La donna si era trasferita da poco in uno squallido appartamento di periferia con il suo nuovo amante Freddie, dopo aver lasciato il marito, un facoltoso giudice dell’Alta Corte. La relazione con il giovane Freddie, ex pilota della RAF, nata sotto il segno di una focosa passione, si era immediatamente raffreddata a causa della situazione economica disastrosa dell’uomo e del suo alcolismo. Dopo il tentato suicidio della protagonista, il Dr. Miller, un misterioso inquilino, le darà una profonda lezione di speranza, e l’incontro tra queste due anime ferite, simili per aver troppo amato e troppo sofferto, ritroveranno, forse, l’uno nell’altro, la speranza di vivere.
Luisa Ranieri “regina” del palcoscenico
La regia di Zingaretti, pulitissima e stilisticamente molto elegante, lascia spazio alla “regina” della scena, Luisa Ranieri, e agli altri talentuosi membri del cast, Maddalena Amorini, Giovanni Anzaldo, Alessia Giuliani, Flavio Furno, Aldo Ottobrino, Luciano Scarpa, di esprimere tutta la loro bravura. Grazie alle scene e ai costumi di due professionisti come Carmelo Giammello e Chiara Ferrantini, la storia di Hester, ambientata nel 1952, sembra avere ancora molto da dire a noi abitanti del nuovo millennio che ancora non riusciamo ancora a comprendere la forza, salvifica e distruttrice, dell’amore.
di Alessandra Baio