Sul grande schermo dal 28 Aprile “The Dressmaker – Il diavolo è tornato”, vede protagonista Kate Winslet nelle vesti di una donna fortemente emancipata e sicura di sé che, con il suo carisma e fascinating appeal, riuscirà a rapire l’anima di donne e uomini, dimostrando quanto la forza della donna, della bellezza e della femminilità possa influenzare quel che sta attorno: uomini in primordine o addirittura un’interà società. Una commedia sentimentale che colloca la superficialità e l’introspezione di sé sullo stesso livello.
Diretto da Jocelyn Moorhouse, ispirato all’omonimo romanzo di Rosaline Ham, “The Dressmaker” è ambientato in Australia e racconta la storia di Tilly, affermata stilista costretta ad abbandonare Dungatar, la sua cittadina natale, a seguito di un reato commesso anni prima e che ancora permea l’idea di lei nell’intero paesino. Abituati ad una mentalità chiusa e controproducente in termini etici, gli abitanti di Dungatar restano spaesati dinanzi il ritorno della donna, che è capace di indossare non solo abiti all’ultima moda ma anche una personalità forte, emancipata, sicura e moderna, nuova per i compaesani ancorati ad usi e costumi tradizionali e ovviamente spaventati dal diverso, dal nuovo, da ciò che può destabilizzare una routine oramai immutata da decenni.
Un capolavoro cinematografico che si presenta come una medaglia a doppia faccia. Un arrivo ed un ritorno: non solo come viaggio a bordo di un treno, ma un percorso conscio ed inconscio nella mente della protagonista che, se di primo impatto cerca di cambiare l’intera società cittadina, sul finale si concede ad un sentimentalismo etico che la porterà a volersi scusare e riavvicinare alla propria madre.
Kate Winslet, eterea come sempre e devota alla perfezione d’ogni sua interpretazione, è la reincarnazione della donna sensuale, voluttuosa e caparbia. Genera una sorta di ipnosi mista invidia su donne e uomini per via dei suoi abiti scollati e sfacciati, una sensualità che risiede non solo sui tessuti ma nel suo animo, così pregno di carisma e ribellione, in grado di stravolgere le menti antiche di un paese che basava la sua natura su poche figure centrali e su una mentalità ristretta ed ottusa. L’impossibilità di rinnovarsi viene estirpata da Tilly e dalla sua modernità. Inizia così a cucire abiti per gli abitanti, a farsi desiderare dagli uomini, e anche dalle donne, sul punto di sentirsi in potere di evadere dalla moralità cui erano costretti ed interdetti da anni. L’ Immancabile storia d’amore – che è l’amore a cambiare e cambiarci sempre – con Teddy McSwiney, interpretato da Liam Hemsworth, connubio di dolcezza e virilità, e un senso di ritorno a casa, porteranno Tilly a guardarsi dentro per finalmente ammettere a se stessa le proprie debolezze, celate fino a poco prima dalla sua persona priva d’ogni timore, cercando di tornare dalla madre.
I temi epicentro del film sono dunque la ribellione nei confronti di una tradizionalità ancorata e socialmente improduttiva, la liberazione verso l’innovazione, la psiche femminile che da vita a delle relazioni silenziose sia con donne che con uomini, laddove bellezza e sensualità sono viste come minaccia, come sintomo di perdizione, come incipit di invidia da parte di chi non le possiede ma al contempo desidera. E, da sorpresa, una volta accettato il diverso, una volta vinta la ribellione in noi e fuori di noi, il ritorno al passato. La voglia di riabbracciare una mamma, di ritrovarsi nel futuro come in un passato senza problemi di accettazione personale da parte dei coabitanti, finalmente ottenuta.
All’insegna del divertimento per tutti, una commedia sentimentale moderna che saprà far riflettere noi tutti. Kate Winslet trasmette la verità assoluta sul nostro ego frammentato, dove coesistono sentimenti contrastanti, desideri e negazioni, moralità ed immoralità, voglia di desiderare quel che ci detesta, non amare ed essere amati, fare resistenza per poi debolmente cedere. La verità assoluta su chi siamo è che non siamo nulla di preciso. Siamo esseri umani capaci di tutto, senza renderci realmente conto di quanto siano vere o meno le nostre volontà espresse. L’unico modo sicuro di vivere è quindi quello di non risparmiarci in nulla e saper contraddirci da soli, per scoprire quel che davvero siamo partendo da ciò che non siamo. Rinnovarci, come ha fatto Tilly, come ha fatto un paese intero, come ha saputo fare l’amore che spinge contro ogni logica. Non avere logica alcuna.
Di Federica Anchisi