Dal 27 gennaio Filippo Timi torna a farci sognare con “Casa di bambola”, regia di Andrée Ruth Shammah, presso il teatro Franco Parenti di Milano. La potenza istrionica dell’attore perugino porta in scena “le origini della crisi del maschio”, allontanandosi dalle retoriche che considerano il dramma di Ibsen come il manifesto del femminismo.
E’ infatti Nora, interpretata dalla compagna di palcoscenico Marina Rocco, a cristallizzarsi ed intrappolarsi nel ruolo di bambola: scelta di autodeterminazione, non costrizione sociale. Timi, invece, interpreterà la triade maschile di Helmer: il marito di Krogstad, il ricattatore e il medico di famiglia.
A portare la magia del sogno in scena è Fabio Zambernardi, costumista e creatore d’immagine, design director per Miu Miu e Prada. Lo sfarzo ipnotico dei costumi e della scenografia ci trascinano in una dimensione surreale di eccessi, che nasce tuttavia nella quotidianità dell’ambiente domestico.
Artista visionario e creatore d’immagine, Zambernardi con “Casa di bambola” ci consegna le chiavi per accedere alla nostra preziosissima “Wonderland”. Non ci resta che farci accompagnare e spalancare gli occhi alla sorpresa.
di Giulia Hansstein