Siamo al Lido di Venezia, sulle ultime note di un’estate italiana. Dal 1 all’11 settembre torna la magia dei film tra cautele e green pass. Nella sua 78esima edizione, la Mostra del Cinema non smette di stupire con 3218 titoli proposti. Numeri e qualità parlano di una creatività esplosiva, mentre l’Italia è ancora una volta da record.
Alberto Barbera: il direttore racconta
«Come in un ennesimo e deprecabile remake del film Ricomincio da capo, la pandemia che credevamo debellata dal tempo e dai vaccini sembra ripresentarsi ad ondate periodiche, dissimulate sotto mentite spoglie (le varianti)». Così dice il direttore della Mostra, mentre conferma un’edizione del Festival all’insegna della responsabilità. Molti i film conclusi durante le restrizioni del 2020, e altrettanti nei lockdown a seguire aspettano impazienti di «vedere la luce dei proiettori». Ed è «come se la pandemia fosse servita a stimolare la creatività e far salire il livello della qualità».
Per non parlare dello «stato di grazia» del cinema italiano. Tra 1624 lungometraggi proposti, 198 sono italiani. 5 in concorso. America latina, thriller dei fratelli D’Innocenzo con Elio Germano. Il buco di Michelangelo Frammartino. Freaks out di Gabriele Mainetti, che inscena le vicende di artisti circensi in fuga dalla Roma occupata. Qui rido io di Mario Martone, con Toni Servillo nel ruolo del commediografo napoletano Eduardo Scarpetta. È Stata la mano di Dio, in cui Paolo Sorrentino si racconta.
59 paesi presenti. 3218 titoli proposti. Brillano le star americane. E accanto a nomi tanto attesi non mancano scoperte e scommesse, su cui si conta per rinnovare linguaggi, forme ed estetiche. C’è ancora molto da fare, invece, sulla presenza delle donne registe, che restano il 26% nella selezione ufficiale (contro il 28% dello scorso anno). Non mancano prospettive, generi e aree cinematografiche diverse. È un sintomo di straordinaria vitalità del cinema contemporaneo, che brilla di più di fronte alle sfide.
Leoni d’oro alla Carriera: Jamie Lee Curtis e Roberto Benigni
Lei, ha recitato tutti i generi cinematografici con carisma, grinta e indiscutibile talento. Dall’horror, con Halloween Kills, alle amatissime commedie come Una poltrona per due, dai film d’azione come True Lies fino ai drammi. Lui, regista attore sceneggiatore e figura di riferimento dalla comicità esplosiva unita alla satira dissacrante. Mirabile interprete e raffinato esegeta letterario. Due anime indimenticabili del grande cinema mondiale.
Notti magiche, per iniziare e concludere
Martedì 31 agosto si va già in scena, con un doppio programma di pre apertura della Mostra. La primissima proiezione sarà un diario filmato da Andrea Segre, sul dietro le quinte dell’edizione 2020 del Festival, il titolo? La Biennale di Venezia: il cinema al tempo del covid. «Sono appunti in presa diretta di un pezzo inatteso della storia della Mostra e del cinema, sono semplicemente uomini e donne incontrate nel cuore della Mostra, che riflettono su quanto stanno e stiamo vivendo», racconta il regista.
Sarà, invece, l’eclettica Serena Rossi ad aprire ufficialmente le danze nella serata di mercoledì 1 settembre. E guiderà la cerimonia di chiusura sabato 11, in cui verranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali. Saranno notti magiche. Sì, lei è la Carmen di un Posto al Sole, ma anche la Mia Martini di Io sono Mia e molto altro (tra cui conduttrice del programma Canzone Segreta).
Le cerimonie di apertura e chiusura verranno trasmesse su Rai Movie, insieme a red carpet, tv call, e conferenze stampa. La RAI conferma così il ruolo di sponsor ufficiale del Festival di Venezia, raccontando personaggi e storie uniche.
Non è più la notte di San Lorenzo, eppure a Venezia le stelle continuano a splendere. E se i limiti fossero formule di qualche incantesimo? Chissà…
I 21 film in concorso
- Madres Paralelas – Pedro Almodovar
- Mona Lisa and the blood moon – Ana Lily Amirpour
- Un autre monde – Stéphane Brizé
- The power of the dog – Jane Campion
- America Latina – Damiano e Fabio D’Innocenzo
- L’événement – Audrey Diwan
- Competencia oficial – Gastòn Duprat/Mariano Cohn
- Il buco – Michelangelo Frammartino
- Sundown – Michel Franco
- Illusions perdues – Xavier Giannoli
- The lost daughter – Maggie Gyllenhaal
- Spencer – Pablo Larraìn
- Freaks out – Gabriele Mainetti
- Qui rido io – Mario Martone
- On the job: the missing 8 – Erik Matti
- Zeby nie bylo sladow (Leave no traces) – Jan P. Matuszyński
- Captain Volkonogov escaped – Natasha Merkulova/Aleksey Chupov
- The card counter – Paul Schrader
- È stata la mano di Dio – Paolo Sorrentino
- Vidblysk (Reflection) – Valentyn Vasyanovych
- La caja – Lorenzo Vigas
di Camilla Mantovani