Walter Hill a Venezia79 con il western “Dead for a dollar”

Christoph Waltz e Willem Dafoe per un western tratto da una storia vera

di Alessandra Bacci

Un intrigante film indebolito dalla trama 

Siamo lontani dalla regia favolistica dei western classici, anche perché questa volta ci viene raccontata una storia realmente accaduta. Un cacciatore di taglie (Christoph Waltz) viene incaricato da un ricco uomo di riportare la moglie (Rachel Brosnahan) apparentemente rapita, ma che si scoprirà poi essere fuggita con un  ragazzo di colore di cui si è innamorata.  

La prima parte del film è molto interessante e intrigante, tanto da incuriosirci su questo approdo al genere di Walter Hill. Succede però, nello sviluppo, che si appiattisca alla veridicità della vicenda (comunque notevole) e che la scrittura si riveli lenta, prevedibile e troppo semplice. Che ne è dell’intrigante personaggio di Willem Dafoe apparso all’inizio, e del suo rapporto col cacciatore di taglie? A contarle sono davvero 4-5 scene.  

L’intensità dei personaggi 

La grande interpretazione di Christoph Waltz, con la complicità dell’altrettanto brava Rachel Brosnahan, salvano il film, che si rivela un’emozionante “messa in scena” di una storia vera e che conferma la flessibilità del grande contaminatore di generi Walter Hill.  

E più che nella veridicità della vicenda, c’è qualcosa nel low budget del film, nella fotografia  giallognola/opaca, nello svuotare gli spazi in favore dei personaggi, da farci sentire come fossimo in un western vivo, più sentito sulla pelle, rispetto a un western classico. Complici anche l’attualità dei temi della vicenda: il razzismo, la libertà delle donne, il maschilismo violento… 

Il futuro del western forse passa anche per di qua.

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