È il racconto di un ragazzo cresciuto in una famiglia dove si sceglieva sempre il piatto meno costoso, non quello che davvero piaceva, e dove i sogni sembravano già destinati a rimanere nel cassetto. Senza un grande talento o un obiettivo ambizioso, si abitua a non chiedere troppo alla vita, convinto che certi traguardi non siano per lui.
Poi, un giorno, accade qualcosa: scopre i libri, e non più come un semplice compito scolastico. Con le pagine di Hesse, García Márquez, London e Conrad tra le mani, inizia a vedere oltre il suo piccolo mondo. I libri diventano per lui una via di fuga, un’ispirazione che gli accende una scintilla e gli fa dire: “Ehi, forse c’è un posto anche per me”. E così inizia a camminare su un sentiero nuovo, diverso, che lo porta a confrontarsi con il senso di colpa di chi vuole essere felice mentre chi lo ha cresciuto, come suo padre, resta intrappolato in un’esistenza incolore.
Con una scrittura che scorre leggera e tocca corde profonde, Fabio Volo ci accompagna in questo viaggio fatto di momenti toccanti e scene che strappano un sorriso. Episodi commoventi si alternano a ricordi leggeri, creando una narrazione autentica e mai pretenziosa. Balleremo la musica che suonano è un invito a non smettere di cercare il proprio posto, a danzare seguendo il ritmo della propria musica, anche quando sembra difficile. Un libro capace di offrire coraggio e speranza, ricordandoci che un sentiero diverso è sempre possibile e che ognuno ha diritto alla propria felicità.