L’arte e lo sfarzo dell’antica residenza reale
Un tempo casino di caccia, grazie al Re Sole la reggia di Versailles divenne punto focale e residenza della monarchia francese, e così vi rimase fino al momento della rivoluzione francese. Da quel momento il lustro che avvolgeva la reggia si è perso, se non in momenti di spicco come quando Luigi Filippo d’Orléans ne fece un museo dedicato a tutte le glorie di Francia e nel 1919, al momento della firma del Trattato di Versailles.
Oggi le Château de Versailles apre i suoi cancelli ai visitatori e li accoglie alla scoperta di un’opulenza che si presenta sia sfacciata che raffinata, un connubio che fa rimanere a bocca aperta e affascina durante la scoperta di tutti gli edifici e i giardini che lo compongono.
Il Grande Appartamento del Re e l’Appartamento della Regina sono due delle stanze che maggiormente attraggono l’attenzione del pubblico. L’assetto definitivo dell’Appartamento del Re è opera del pittore Charles Le Brune, il quale ideò sette sale dedicate ai pianeti. Tale scelta si ricollega alla simbologia secondo la quale i pianeti orbitavano intorno ad Apollo, dio del sole nella mitologia greco-romana nonché emblema di Luigi XIV. L’Appartamento della Regina nel tempo ha ospitato tutte le regine, ultima Maria Antonietta, e diverse delfine, tutte donne che hanno dato a ognuna delle quattro stanze un tocco del proprio stile. Le Brun ha dipinto anche la Galleria degli Specchi, la cui volta raffigura episodi del regno di Luigi XIV.
Il Grand Trianon fu costruito ispirandosi allo stile dei palazzi italiani e utilizzando marmi di Carrara e della Languedoc. È però il Petit Trianon a essere probabilmente più noto. Inizialmente realizzato per l’uso privato di Luigi XV e della marchesa di Pompadour, in seguito l’edificio, situato nel mezzo di un giardino di piante, venne donato da Luigi XVI a Maria Antonietta. Il celebre ritratto di Maria Antonietta con la rosa, dipinto da Élisabeth Vigée-Lebrun, si trova al primo piano.
Il borgo della Regina – dipendenza del Petit Trianon – è un angolo rustico composto da dodici edifici con le pareti di legno e il tetto di paglia, oltre che da una piccola fattoria e un laghetto artificiale. Un luogo semplice ma ricercato voluto da Maria Antonietta per allontanarsi dalla vita di corte.
di (Fabiana Althea Mazzariello)