Samba, costumi variopinti e dalla minuziose lavorazioni, sensuali e inarrestabili passi di danza e una incontenibile euforia che attraversa la città e richiama turisti da ogni parte del mondo. Questo, e molto altro, è quello che si vive al Carnevale di Rio de Janeiro.
Ad oggi, la celebrazione del Carnevale Carioca viene definita dalle autorità locali come un’espressione di cultura, ma per comprendere meglio le sfumature delle tipiche sonorità, quanto quelle dei passi di danza e degli iconici vestiti, bisogna tornare indietro nel tempo e fare un’incursione nelle tradizioni europee e in quelle africane.
L’arrivo dei coloni portoghesi ha portato con sé la celebrazione dell’entrudo (entrata), ovvero l’inizio del periodo di Quaresima o, secondo la più antica tradizione pagana, l’inizio della primavera. I festeggiamenti erano molto grossolani e consistevano in giochi di strada basati principalmente su battaglie a base di succo di limone, farina e fango; una realtà molto lontana dalla concezione di carnevale in voga tra gli aristocratici del vecchio continente, fatta invece di raffinati balli in maschera.
Non molto tempo dopo è però stato introdotto uno degli elementi caratteristici di questa festa, le fantasias, i costumi; ma è con l’affermarsi della classe medio-alta che iniziano a diffondersi anche gli aspetti più raffinati del carnevale, come le parate dei carri. Allo stesso tempo, anche il folklore africano ha contribuito a costruire l’attuale immagine del carnevale.
Fra le usanze introdotte dagli schiavi africani figurano le maschere, ornate da piume e altri elementi naturali, e le sfilate intorno ai villaggi per allontanare gli spiriti maligni, ma soprattutto le sonorità alla base del ritmo del samba, da loro usate come consolazione nei momenti di maggiore difficoltà. Benché le basi del samba risalgano alle incursioni dei ritmi angolati del 1600, è solo nei primi decenni del ‘900 che la cultura della musica e della danza samba ha preso piede imponendosi come punto di attenzione, fino a raggiungere il traguardo della prima vera parata, avvenuta nel 1932.
Il cuore pulsante dell’odierno Carnevale di Rio è il sambodromo, una costruzione progettata dall’architetto Oscar Niemeyer per permettere alle migliori scuole di samba di sfilare lungo un viale di 70 metri mentre il pubblico le ammira dagli spalti. Ogni scuola di samba invitata a esibirsi sceglie un tema per la propria performance e incanta gli spettatori con un’esibizione della durata di oltre un’ora, nella speranza di conquistare l’ambito titolo di campione.
Sebbene i carri siano un’indubbia dimostrazione di imponente creatività, lo sguardo e l’attenzione vengono rapiti soprattutto dalle sensuali ballerine, impegnate a tenere il vibrante ritmo suonato dai percussionisti della bateria indossando tacchi vertiginosi e costumi sontuosi (e sinuosi!) per vincere il titolo di Regina o Principessa del Carnevale.
Un’altra figura femminile di spicco è quella della Porta-bandeira (portabandiera), incaricata, insieme al suo Mestre-sala (cavaliere), di dare letteralmente il via alle danze per la propria scuola. Si tratta di un ruolo di notevole importanza, in quanto a loro spetta il compito di accendere il pubblico e condurre la sfilata.
I più curiosi non potranno perdersi la possibilità di vivere la magia del carnevale recandosi alle scuole di samba la sera prima dell’inizio dei festeggiamenti, quando le ultime prove vengono svolte a porte aperte, con la possibilità di accennare un passo a due insieme ai passistas.
di Fabiana Althea Mazzariello
[…] fatte risalire al 1723, quando tra i coloni delle isole che appartenevano al Portogallo, sorse il gioco dell’Entrudo, durante il quale le persone per strada si lanciavano zolle di terra, cibo a vicenda, versavano […]