Ritorna con grande interesse di pubblico l’attività di promozione delle dimore storiche della provincia di Bergamo, che interesserà le 4 domeniche settembrine, dal 7 al 28.
L’iniziativa si insedia nel più ampio progetto DimoreDesign Bergamo dell’iniziativa Tour Dimore Storiche di Bergamo, che vuol essere l’occasione di creare una serie di appuntamenti in cui design, arte, storia, architettura convivono.
Al centro dell’attenzione cinque dimore storiche, scelte da alcuni artisti come cornice delle proprie interpretazioni. Gli aspiranti visitatori delle 5 dimore non dovranno far altro che lasciarsi guidare per una giornata alla scoperta dei tesori del capoluogo lombardo.
Un occhio di riguardo, senza per questo mancare di rispetto alle altre 4 ville visitabili, Villa Grismondi Finardi, Palazzo Terzi, Palazzo Agliardi e Palazzo Moroni, va senza dubbio alla possibilità di visitare Palazzo Trussardi.
Eh già, dopo 3 anni dalla prima e unica volta in cui la famiglia aprì le porte al pubblico, in occasione del centenario della famosa maison di moda, si riaprono gli ambienti esclusivi e raffinati resi recentemente celebri per aver fatto da cornice all’unione d’amore tra Michelle Hunziker e il figlio del grandioso stylist Nicola Trussardi, Tomaso Trussardi.
La magnificenza dell’odierno Palazzo non si presenta più nella sua veste originale, al momento dell’acquisto, avvenuto nel 1983, lo stesso Nicola Trussardi infatti ne commissionò anche la sua ristrutturazione; ecco quindi che ai fortunati ospiti sarà possibile godere di viste mozzafiato ed opere dal gusto raffinato.
Ad affascinarvi da subito un grande cancello e all’interno una corte quadrata con un porticato decorato ne segnano l’ingresso del palazzo. Addentrandosi si scopriranno poi stanze con affreschi e decorazioni ascrivibili alla scuola di Gian Giacomo Barbelli, pittore cremasco del ‘600, gettonatissimo dalle famiglie aristocratiche dell’epoca.
Ma la dimora cela altri tesori, ad arricchirne la bellezza incontrerete molte opere di artisti famosi: all’entrata una scultura di Cascella, poi un «cono» di Arnaldo Pomodoro e ancora opere di De Chirico, Guttuso, Casorati, Campigli, Magritte, a confermare l’interesse che lo stilista bergamasco nutriva per l’arte e per il bello. Un palazzo che diventa scrigno che avrete il privilegio di scoprire.
Un plauso dunque a questa esperienza culturale, ma anche di valorizzazione territoriale, che speriamo molte di voi coglieranno l’occasione di vivere.
di (Laura Dallera)