La città fantasma amata dai registi

Civita di Bagnoregio, uno dei borghi più belli d’Italia candidato a patrimonio dell’Unesco, emana un fascino tutto particolare dovuto alla sua fragile e spettacolare unicità. Qui il tempo sembra essersi fermato eppure avanza, inesorabilmente. “La città che muore”,  incastonata in una valle di calanchi argillosi è, infatti, costantemente battuta da forti venti – venti che sferzano chi attraversa il ponte lungo e stretto che la collega al resto del mondo – ed è alla mercé di due torrenti  che ne stanno erodendo a poco a poco le fondamenta.

Pressoché disabitata  (8 residenti in tutto) ogni anno è meta di  turisti provenienti da tutto il mondo ed è, da sempre, protagonista di spot, film e fiction. Nel 2009 son state girate due miniserie televisive: Pinocchio di Sironi, con A. Gassman, V. Placido e la Littizzetto (www.canino.info/inserti/tuscia/luoghi/pinocchio_sironi/index.htm) e Al di là del lago con Kaspar Capparoni. Qualche anno prima Benedito Ruis Barbosa vi aveva ambientato il sequel della famosa telenovela Terra Nostra.

Civita ha iniziato la sua “carriera cinematografica” negli anni ‘50 con La strada di Fellini, per proseguirla negli anni ’60 con I due colonnelli di Steno e Contestazione generale, film a episodi di Zampa (fa da sfondo al IV, intitolato “il prete”) ospitando attori del calibro di Anthony Quinn e Giulietta Masina, Totò, Walter Pidgeon e Nino Taranto ed Alberto Sordi. Questo piccolo angolo di mondo ha attratto registi italiani, brasiliani e persino australiani (Jan Sardi l’ha scelta per Love’s Brother nel 2004) e ne ha legato a sé in maniera duratura altri come  Giuseppe Tornatore che, dopo avervi girato alcune scene de L’uomo delle stelle con Sergio Castellito, ha deciso di comprarvi casa.

Cinema, tv ma non solo si lasciano conquistare continuamente. Sta, infatti, per iniziare la 33a edizione dell’ormai consolidato festival teatrale “CIVIT’arte”,  che quest’anno avrà come ospite d’onore Lello Arena (9/7 – 9/8 2012 ).

Informazioni
www.comune.bagnoregio.vt.it
www.borghitalia.it

(di Gabriella Scalet)

 

 

 

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