Sicilia, l’isola a tre punte, cannoli, cassate e templi. La sicilia non è solo questo. Tra le sue province una delle più dimenticate è Ragusa. Stiamo parlando della Sicilia sud orientale, una delle più tranquille province siciliane, da poco dotata di un aeroporto a 20 km dal centro (Comiso, RG).
Ragusa si divide in due zone: una superiore più recente e una inferiore, Ibla (in siciliano Iusu, ovvero “che giace sotto”).
Ibla, oggi quartiere della città di Ragusa, dopo il terremoto del 1693, fu ricostruita attuando cantieri che produssero opere, edifici e monumenti di gusto tardo barocco.
Opera dell’architetto Rosario Gagliardi è il Duomo di San Giorgio. Proseguendo dal Duomo verso la villa, non si può non fermarsi ad assaggiare il gelato di Gelato Di Vini. I gusti per l’appunto sono ispirati ai vini e altri aromi, ad esempio: il vino appunto, gelsomino, carrubo, peperoncino, pistacchio, marsala, uvetta, cannella, menta. Una gelateria così non poteva che trovarsi a pochi passi da una Cattedrale sontuosa.
Il quartiere contiene oltre cinquanta chiese e numerosi palazzi in stile barocco. Nella parte più orientale, si trova il Giardino Ibleo.
La villa di Ibla è un viale di palme, con vasi ricavati dai sassi ragusani, le chiese di San Vincenzo Ferreri, dalla cella campanaria arricchita con ceramiche policrome, San Giacomo, e la Chiesa dei Cappuccini dove si conserva il trittico di Pietro Novelli. Il cinguettio dei pettirossi, si resta sospesi, un po’ come in un quadro di Magritte.
Sono inoltre presenti gli scavi della città antica, chiamata Hybla, insediamento siculo, colonizzato dai greci di Siracusa. Fu dominata dai bizantini, dagli arabi dall’848 d.C., e dai normanni che la fecero contea nel 1091 con Goffredo figlio di Ruggero. Con Manfredi Chiaramonte, fu unita alla contea di Modica.
Molte scene della serie televisiva “Il commissario Montalbano”, tratta dalle storie del famoso personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri, sono state girate tra le strade di questa cittadina barocca.
Ragusa Ibla e il suo panorama fanno da sfondo anche a varie scene de “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore.
Una suggestiva località che sembra quasi sospesa nel tempo e nello spazio. Per raggiugerla si consiglia vivamente una discesa a piedi da Corso Italia per le vecchie curve, che permettono di assaporarne la bellezza ancora prima di esservi giunti.
di (Martina Ingallinera)