La Svizzera non è solo cioccolata e orologi. Infatti, all’inizio di questo mese, la patria della raclette ha assistito a un evento che potrebbe farla conoscere anche per qualcos’altro: il lusso del vivere, che da concetto si è trasformato in realtà, grazie al Resort Collina d’Oro.
Il progetto nasce dall’intuizione di Silvio Tarchini, imprenditore, classe 1944, che ha fatto del real estate il proprio pane quotidiano – creando tra gli altri il famoso Fox Town Factory Store di Mendrisio – e che per la prima volta si confronta con un’avventura di questo tipo, realizzando qualcosa di unico e speciale.
Mentre racconta la nuova esperienza immobiliare, il coinvolgimento del manager è evidente e ascoltarlo diventa un piacere: “Questo è un nuovo settore per noi. Io vengo dal real estate, ma non mi sono mai confrontato con il lusso. Ho deciso di realizzare questo hotel dopo aver acquistato la proprietà (“Deutsches Haus”, luogo di rilevanza architettonica e punto di svago già dagli inizi del Novecento, ndr.) e anche perché sono convinto che il Ticino possa essere una location ideale.”
E c’è da credergli visto che la struttura sorge nel miglior posto possibile della Svizzera: il più soleggiato, con le sue 2.500 ore d’esposizione solare annua. Se a questo si aggiungono i 25 ettari di terreno e la vista su un panorama imperdibile il gioco è quasi fatto.
Il quasi scompare alla vista dei favolosi 43 appartamenti, arredati con gusto, eleganza e maestria da Ettore Mocchetti, deus ex machina del cantiere creativo che sceglie soluzioni moderne e contemporanee, dando ampio spazio alla domotica, aggiungendo finiture che consentono il totale isolamento acustico tra un appartamento e l’altro (vero lusso contemporaneo!) e donando calore ed eleganza alle suites con pavimenti in quercia antica, pura delizia per gli occhi.
Ma ciò che regala maggiore esclusività è l’attenzione alla filosofia ‘well-aging’, quella ricerca del benessere a tutto tondo che non si esaurisce solo nei trattamenti proposti, ma si completa con l’attenzione totale data agli ospiti grazie all’equipe di medici, dietisti e personal trainers. “La scelta del ‘well-aging’ non è casuale”, spiega Tarchini “infatti in Svizzera non esiste questo tipo di attenzione e di cultura e quindi abbiamo pensato che la proposta potesse avere un ottimo appeal sulla clientela”. Ipotesi più che mai vincente. Le risposte sono state immediate e il pubblico ha risposto positivamente: “abbiamo ospiti sia dalla zona del Ticino che da quella tedesca, dalla Germania e dall’Italia” – continua il “papà del Collina d’Oro”, certo che la chiave del successo sia il suo team di professionisti “di altissima qualità”.
Ne è una prova Arcangelo Gioia, chef approdato alla guida della cucina dopo le esperienze di tutto rispetto al Gambero Rosso con Fulvio Pierangelini, a Villa Feltrinelli e al ristornate Ricci. Arcangelo fa della cortesia il suo biglietto da visita, accogliendoci in piena fase di preparazione della cena ma dedicandoci lo stesso: tempo, cura e attenzione. Le medesime caratteristiche che contraddistinguono il suo lavoro. Nella sua cucina – rigorosamente mediterranea – usa solo ingredienti di stagione, tanto che nel resort ha dato vita a un vero e proprio orto botanico i cui prodotti vengono utilizzati nel menù.
“La mia cucina è mediterranea e leggera e rispecchia il ‘well-aging’ che è un po’ il trait d’union di tutto il progetto”, continua Gioia, soddisfatto della nuova esperienza lavorativa anche perché qui ad Agra si può confrontare con una clientela molto alta e di livello internazionale e il suo pubblico apprezza e capisce. L’entusiasmo è nell’aria e non stupisce visto che ci sono già molte richieste e prenotazioni. E forse ha proprio ragione Tarchini quando chiosa che “il lusso paga sempre. E il nostro successo lo dimostra”.
Chapeau!
(di Elisabetta Gentile)