Situato in Viale Premuda angolo Via Archimede, dove sono già presenti gli altri storici locali del gruppo Luca Guelfi Company (Canteen, Oyster Bar e Shimokita), la nuova insegna Dal Milanese lascia presagire qualcosa di molto interessante.
“A Milano, quello che non si può fare oggi si farà domani”
“A Milano, quello che non si può fare oggi si farà domani”, queste le parole di Luca Guelfi quando si è ritrovato a dover fronteggiare con la pandemia; ma da innovatore quale è, ha fatto fede al suo know how sviluppato negli anni dando vita alla trattoria e cocktail bar Dal Milanese.
Dal Milanese accoglie all’incirca sessanta coperti tra dehor esterno e interno, e ha come obiettivo quello di rendere omaggio a Milano, una città sempre alla ricerca di novità, al passo con i tempi, dove l’ultima cosa a cui pensare è riposarsi. Milano nel mondo è vista come una delle città più all’avanguardia, e ad oggi ha bisogno di essere portata in gloria come merita. Chi meglio di Luca Guelfi, con il sostegno del suo fedelissimo Giovanni Verri, poteva riuscire in un progetto di tal misura?
Milano da bere & The city
Quando si sente parlare di trattoria ci si aspetta tutto fuorché un luogo cool, mentre Dal Milanese vuole rilanciare il concetto di trattoria e lo fa portando in tavola piatti con forti richiami alla Milano da bere degli anni Ottanta, gli stessi a cui il milanese fa fatica a rinunciare. I locali del gruppo Guelfi sono noti anche per le location moderne, internazionali, e spesso è proprio questo aspetto che porta alcuni a mal pensare sulla clientela, quale viene etichettata come pettinata e (quasi) senza palato. Sfatiamo subito il mito.
Per la nuova trattoria, Guelfi ha giocato su due fronti: da un lato non stravolgere la tradizione anni Venti, come il palazzo che la ospita, lasciando il pavimento originale in graniglie e aggiungendo lampadari chandelier di Venini tipici dell’epoca; dall’altro, si è divertito a giocare con i contrasti, trovando il giusto equilibrio tra elementi di design e arredamento di restauro architettonico: stampe di pubblicità, mattoni a vista e solai in legno del ‘900. D’altronde la firma del maestro deve pur comparire in qualche maniera.
Il food si riscopre chic tra tradizione e modernità
Valorizzare la tradizione culinaria milanese, talvolta dimenticata, è l’obiettivo del patron Luca Guelfi e del suo Executive Chef Emanuele Gasperini, intenti a trasmettere il messaggio di quanto questa sia un’enorme ricchezza organolettica da diffondere.
Difficilmente ci si stancherà del menù, in quanto, per far fede alla stagionalità, ogni mese verrà cambiato, ad eccezione dei piatti cult della tradizione lombarda, definiti dei veri sempreverde, come i mondeghini con salsa tartara dello chef, fiori di zucca con ripieno al taleggio, cotechino con lenticchie, riso al salto, risotto carnaroli con luganega e raspadura lodigiana, ossobuco alla milanese con purea di patate, galletto Vallespluga al mattone con chips e la cotoletta di vitello alla milanese.
Il motivo di considerarlo un menù bi-facciale è dato dalla decisione di introdurre, oltre a questa versione integralista della cucina milanese tradizionale, anche una parte di proposte “Milano da bere”, con piatti tipici anni Ottanta, dove a intrigare e stimolare le papille gustative si leggono farfalle al salmone affumicato, gamberi in salsa cocktail e il mitico filetto al pepe verde.
L’importante è fare la differenza e colpire dritto al cuore del cliente, quale difficilmente potrà restare indifferente di fronte al fiore all’occhiello del menù, ovvero ben sette preparazioni di riso ordinabili per almeno due commensali, che verranno servite al tavolo direttamente all’interno del tegamino in rame, garantendo così un vero e proprio viaggio alla riscoperta dei sapori.
Girovagando tra le proposte del menù, si scopre come alla base ci sia la ferrea regola sull’utilizzo (fatta eccezione per il pesce) di materie prime rigorosamente del territorio lombardo, così come per le etichette dei vini, di provenienza italiana, e delle bollicine, saldamente lombarde.
Dal Milanese si presenta come la sintesi del mix perfetto che piace “al milanese”, cool e attento alle tendenze, ma anche positivamente nostalgico, che gioisce quando, tenendo in mano la forchetta, si sente ninnato dai grandi classici della musica come Jannacci, Vanoni, Vecchioni, Mina, riprodotti da un intramontabile giradischi.
Nell’attesa dell’idea di Luca Guelfi di esportare questo format all’estero, ambendo quanto prima agli Stati Uniti, dove sogna di iniziare a gettare le basi nella zona super esclusiva di Los Feliz a Los Angeles, godiamoci questo angolo di internazionalità a Milano, tutti i giorni dalle 12 alle 00. Il cocktail bar, capitanato da Cristina Di Gennaro, sarà aperto dalle ore 17 per farci riscoprire ancora una volta i classici drink anni Ottanta.
di Agnese Pasquinelli