Torna anche quest’anno la magica Celebrity Fight Night Italy, promossa dalla Andrea Bocelli Foundation, il cui nobile obiettivo è aiutare i bambini meno fortunati. Quella di settembre sarà la quinta edizione. Cinque giornate indimenticabili distinte sia per i luoghi scelti, tutte gemme del Belpaese, sia per il fitto programma di eventi esclusivi che la animeranno. Tra le location più attese spiccano Firenze, Porto Venere e la bella Verona, che ospiterà la cena di gala dell’8 Settembre nelle prodighe sale di Palazzo della Gran Guardia.
In occasione dell’avvenimento, Il Palato Italiano, sponsor della Celebrity Fight Night, ha optato per un grandioso percorso culinario alla scoperta della più raffinata tradizione gastronomica in compagnia dello chef Filippo Sinisgalli e della sua brigata composta da altri 14 nomi strepitosi. Ospiti e star eccelsi parteciperanno alla dolcezza di queste serate, così sontuose e al contempo fertili e produttive nell’aiutare chi nel mondo necessita di sostegno, soccorso e difesa. Sì, perché è questo il fine armonioso della Fondazione, ed è per questo comune desiderio di fare di più per il prossimo che gli chef si metteranno in gioco, condividendo le loro esperienze, la loro professionalità e soprattutto la loro umanità.
Ad accompagnare lo chef Filippo sarà una brigata sbalorditiva che porterà in scena menù resi unici da lavorazioni realizzate a più mani. Tra gli chef spiccano cinque nomi, scelti personalmente da Filippo, che con tanto amore e spirito di condivisione hanno accettato la sfida. Si tratta di Cristian Benvenuto, chef patrono de La Filanda a Macherio, Claudio Ceriotti, chef e consulente di ristorazione, Pasquale Caliri, chef del Marina di Nettuno Yachting Club di Messina; proseguendo, Simone Ciccotti, chef dell’Antica Trattoria San Lorenzo a Perugia, e infine Francesco Morra, chef e proprietario dell’azienda Morrachef s.r.l.
Dalle loro parole emergono chiaramente tre motivazioni principali che li hanno convinti ad accettare: in primis il comune sentimento di rispetto, fiducia ed ammirazione nei confronti di Filippo. In secondo luogo la sconfinata volontà di dimostrare quanto sia importante il lavoro di squadra. Quello autentico e sano, senza gelosie o tentativi di prevaricazione, la cooperazione tra menti brillanti che, per un bene superiore, per una comune causa e per la voglia di crescere professionalmente, mettono da parte il protagonismo per accogliere con generosità l’intervento di tutti. Infine, il terzo e il più trasparente stimolo è l’onore. L’onore di poter offrire supporto ai bambini sfortunati, l’onore di adoperarsi per il prossimo attraverso la nobile arte della cucina, l’onore di convogliare l’attenzione su queste cause così profonde, e l’onore di essere parte di una comunità che crede ancora nella forza e nel valore della beneficenza.
di Federica Ghiozzi