Agosto. Occasioni di molti incontri in cui il cibo unisce. Meglio però non esagerare e pensare a qualcosa di semplice, veloce, magro e fresco. Rispolveriamo così il buon formaggio di capra e il sapore della menta fresca italiana. Seimila anni prima di Cristo, nel bacino del Mediterraneo l’allevamento delle capre era molto diffuso e il primo latte munto fu quello di capra, prima ancora di quello di pecora.
Omero nel racconto dell’Odissea evoca il ciclope Polifemo che “seduto, quindi mungeva pecore e capre belanti ognuna per ordine, e cacciò sotto a tutte il lattonzolo. E subito cagliò una metà del candido latte e, rappreso, lo mise nei canestrelli intrecciati; metà lo tenne nei boccali per averne da prenderne e bere, che gli facesse da cena”.
Con Aristotele poi si legge che l’arte casearia si basava sull’impiego di latte non eccessivamente grasso e, forse, scremato a parte.
Plinio invece riferisce i tipi di formaggio consumati a Roma “dove le dovizie di tutte le genti si possono giudicare da vicino” e ricorda che la Sicilia esportava a Roma il “Caprino” di Agrigento. Ma le notizie più attendibili si trovano nel trattato di economia agricola di Columella, uno spagnolo trapiantato a Roma nel I secolo d.C. La sua opera rappresenta per noi oggi una fonte insostituibile di notizie e ci permette di fare un confronto tra i formaggi antichi e quelli consumati oggi sulla nostra tavola. Già conosciuto nel Mediterraneo, il formaggio di capra è parte integrante della cultura romana. Infatti, questi formaggi sono stati utilizzati per rifornire e sfamare le truppe durante le guerre. Nel Medioevo il formaggio di capra era utilizzato come moneta di scambio e furono i Monaci ad affinarne la tecnica di conservazione.
Da sempre alimento importantissimo nella storia dell’alimentazione umana, il latte di capra, dopo aver registrato una netta contrazione dei consumi all’inizio del XX secolo, sta oggi riguadagnando il prestigio perduto. Le sue proprietà dietetico – nutrizionali sono infatti degne di nota, tanto da renderlo un valido sostituto al tradizionale latte vaccino. Ecco così che voglio proporvelo anche io, come ingrediente principe di una pietanza che sa di storia e di estate e che non solo vi fa rimanere in linea senza privarvi del gusto, ma vi consentirà anche di rinfrescarvi dopo una giornata sotto il sole cocente. La menta italiana fresca infatti fa davvero miracoli e quindi lascio a voi la scelta delle sue dosi….Inoltre, potreste sempre accompagnare questa ricetta con un cocktail a base di menta fresca, come per esempio il notissimo moijto…
CROSTATINE CON MENTA E CAPRINO
Ingredienti:
- 1 rotolo di pasta brisèe
- 2 uova
- 10 foglie di menta fresca tagliate finemente
- 2 caprini morbidi (quelli cilindrici classici sono circa 80 g ognuno)
- sale e pepe q.b.
Procediamo…
Stendete la pasta brisèe e ricavatene 4 cerchi aiutandovi con un bicchiere o un cerchio di alluminio apposito. Vi servono per rivestire il fondo e le pareti di 4 stampini da 10 cm di diametro ca. Mettete dei fagioli (o altri legumi) secchi sulla base degli stampini, così da non far gonfiare la pasta brisèe durante la cottura, poi coprite ogni stampino con carta alluminio e infornate a 180° per 10 minuti. Una volta cotti, togliete gli stampini dal forno e rimuovete i fagioli secchi (perfettamente riutilizzabili – non buttateli via).
Nei dieci minuti di cottura, prendete 2 uova e sbattetele in una terrina. Unite poi la menta tagliata fine e il caprino. Amalgamate bene il tutto, salate e pepate. Con il composto ottenuto farcite le crostatine cotte e cuocete per altri 10 minuti ca. sempre a 180°, finché non si doreranno.
Una volta sfornate le vostre crostatine, guarnite con una spolverata di pepe misto e foglioline di menta. Servitele tiepide o fredde, a vostro piacimento.
Buon appetito!
(di Elisa Preatoni)