Il San Quintino Resort è il luogo adatto per rilassarsi, appartato e riposante, ideale per chi ama la natura e gli animali, per chi cerca la fragranza di cibi naturali e preparati con cura ed è situato in una frazione di Busca, località in provincia di Cuneo. Questa struttura offre un soggiorno tra gusto e natura, un’ospitalità che spazia dalla curata ristorazione ai caldi ed accoglienti alloggi, tutti realizzati in materiali naturali. Situato in campagna, affacciato sulla montagna che chiude la pianura su cui si stagliano la cinta muraria e le torri merlate del Castello revival neo-medievale del Roccolo, dove soggiornarono anche Silvio Pellico, il re Umberto I e la Regina Margherita, il San Quintino offre quindi la possibilità di godersi piacevoli escursioni. Vicino al Castello si staglia uno dei più bei parchi del Piemonte. Altre attività realizzabili attraverso il Resort sono la scuola di parapendio, le escursioni guidate in mountain-bike, la pesca anche sotto la guida di un istruttore federale, le passeggiate con racchette durante la stagione invernale o a piedi in un’infinità di sentieri che si stendono tra pianura e collina. Il San Quintino Resort è anche dotato di una propria scuderia che ospita ben 19 animali, e la Scuola di equitazione è in grado di mettere in sella bambini, ragazzi e adulti, garantendo lezioni dedicate e accurate per tutti i livelli di abilità. I più esperti hanno la possibilità di uscire in passeggiata, per qualche ora o per un’intera giornata, seguendo percorsi che si addentrano nella valle Maira e che portano fino al Colle del Birrone e ad Elva. Attratti da questo posto abbiamo deciso di contattare la struttura per intervistare lo chef del ristorante, Alessandro Giraudo, per calarci in un ambiente in legno e pietra,in un mondo fatto di tradizioni culinarie antiche.
Da quanti anni è in cucina?
Da 14 anni
Quanto tempo passa al giorno in cucina?
Mediamente 10 ore al giorno
Tre aggettivi per definire la sua cucina?
Tradizionale, naturale, creativa
La cosa che preferisce del suo lavoro?
La continua sperimentazione, che consiste nella ricerca di nuovi prodotti e di nuove tecniche di preparazione
Ha mai collaborato con l’estero?
Ho effettuato uno stage in Svizzera
Il suo piatto preferito?
Il fritto misto alla piemontese
Un piatto della sua infanzia?
Gnocchetti di patate al ragù
Da dove prende ispirazione?
Libri di cucina, blog culinari, eventi gastronomici, lavoro quotidiano.
Come mai ha intrapreso questa professione?
Dalla passione che ho fin dall’infanzia nel vedere e nel provare a cucinare.
Avete un orto di 2.400mq, che verdure e frutti usate maggiormente in cucina?
L’orto ci offre quasi ogni tipo di verdura quindi usiamo i prodotti in base alla stagione, per quanto riguarda la frutta abbiamo mele, susine, cachi, pesche, fichi e piccoli frutti, ci forniamo del resto da produttori locali di fiducia.
Il “tajarin” è un piatto tipico piemontese, in cosa consiste? Che altri piatti tipici offre il ristorante?
Il tajarin è una varietà di pasta all’uovo fatta in casa. Fra i piatti tipici elenchiamo la carne cruda con le verdurine dell’orto, vitello tonnato presentato con nuova e antica ricetta, Plin (pasta ripiena di tre tipi di carne) al sugo d’arrosto, scamone di vitella piemontese con riduzione al vecchio barolo, animelle di vitello croccanti e petto di quaglia cotto a bassa temperatura spinaci e cavolo rosso
I dolci tipici ed i vini del territorio che si possono trovare nel suo ristorante?
Pere ripiene al barbaresco, Crumble alla mela rossa Cuneo e gelato alla cannella, Tiramisù, Tortino di marroni con gelato fior di latte. Per quanto riguarda i vini, quelli delle colline saluzzesi come pelaverga e quagliano, vini delle langhe.
Quanti coperti ha il suo ristorante?
Circa 60
Ci sono vari menù, dal “Menù del mese” al “Menù degustazione”. Che differenza c’è e cosa offrono queste due proposte?
Il menù del mese offre piatti che variano in base ai prodotti di stagione, il degustazione vuole dar spazio all’estro dello chef utilizzando anche prodotti più particolari e cambia ogni giorno. Aggiungiamo il menù della tradizione che presenta i piatti tipici del territorio.
Elisa Preatoni