Stoccolma è come una bella donna: la intravedi e l’ammiri nelle notti lunghissime, di giorno te ne innamori e poi non la dimentichi più.
È una città che fluttua sull’acqua, un insieme di piccoli frammenti di terra, tanto vicini tra loro da poter essere cuciti insieme. Lunghi ponti sospesi su angoli di Mar Baltico, che si insinua gelido tra le pendici della Svezia. Le tradizioni delle antiche monarchie e il contemporaneo regno di Re Carlo Gustavo XVI si fondono per generare un singolare contrasto tra architettura e design sostenibile, frac per la festa del Nobel e polpette con salsa e patate come da Ikea. E poi c’è il legno chiaro dei tavoli ornati con tovaglie bianche e una candela accesa.
E se davvero possiamo guardare Stoccolma come una donna bellissima, giustissimo è anche sottolineare il grande potere camaleontico e un po’ sentimentale di una città fredda solo nel clima e nei luoghi comuni. Il cuore nella zona vecchia -la medievale Gamla Stan- e la mente nella city, Norrmalm. I polmoni nel verde di Djurcarden e l’anima a Ostermalm, dove il lusso e il fascino della meritata ricchezza regalano alla versione Sweden dell’Upper Side newyorkese un sapore tutto da ascoltare.
Le armi di seduzione di un luogo tanto sensazionale sono lì, a disposizione di chi sceglie di percorrere a passo d’uomo le strade perfette della Regina della Scandinavia.
L’estate è senza dubbio il periodo migliore per farsi abbracciare da Stoccolma, perché il sole si riposa per poche ore, il vento leggero e creativo ti solletica senza far male e la sera, quando alle 22.30 circa tramonta il sole, il cielo si svela in uno splendore che è sempre stato lì. Appena sopra il naso di chi si è perso tra le geometrie urbane di una città che sembra avere un diverso scorrere del tempo.
Tutto ciò è specchio e riflesso della mentalità scandinava, democratica e umanistica che si nutre di innovazione, facendo sì che la semplificazione della vita quotidiana sia un punto di arrivo oltre che tratto distintivo.
Stoccolma è oggi una città da vedere e da cui imparare, grazie all’innato senso dell’ospitalità e del rispetto tipici dei suoi abitanti. Generosa e disposta a condividere per vivere meglio, la gente s’impegna nel proprio indispensabile piccolo a mantenere intatto l’incontaminato paesaggio.
Racconta al mondo una storia apparentemente utopica, talmente ambiziosa da sembrar finta: l’uomo a volte cresce, progredisce, inventa e sperimenta, ma nel frattempo non distrugge, bensì aggiunge.
Stoccolma è come una bella donna, dunque. La guardi, te ne innamori e non la dimentichi più.
di Camilla Olivieri