Una foresta dei gufi nel cuore moderno di Tokyo

Il Giappone è una terra che incanta e incuriosisce tanto per le sue tradizioni quanto per tutte le innovazioni, di costume e non. Da una parte ci sono i pregiati kimono, i santuari e i templi con tutta la loro storia, la cerimonia del tè (o Cha no yu, per dirla alla giapponese) e le altre affascinanti testimonianze del passato. Dall’altra, il Paese del Sol Levante è noto anche per la sua tecnologia all’avanguardia e le mode che si susseguono.

Una moda molto diffusa in terra nipponica è rappresentata dai locali a tema, siano essi ristoranti o café dove sorseggiare un drink immersi in ambientazioni spesso inusuali. I più noti sono forse i maid café, ovvero delle caffetterie dove si viene serviti e intrattenuti da sorridenti ragazze giapponesi vestite come vezzose cameriere francesi o vittoriane, ornate di pizzi, merletti e crestina sulla testa. Le donne, invece, possono sentirsi principesse per un giorno visitando un Butler Café, luoghi dove sono degli affascinanti camerieri a prendersi premurosamente cura delle ospiti, partendo da un’accoglienza fatta di complimenti. I neko café sono altrettanto noti e permettono ai clienti di trascorrere del tempo in compagnia di gatti (neko vuole appunto dire gatto), rispettando sempre la dignità dei docili felini. La popolarità di questi locali ha fatto in modo che prendessero piede caffetterie dedicate all’incontro con altri animali.

Nel frenetico ed elettrico quartiere di Akihabara, conosciuto soprattutto per l’abbondanza di negozi che vendono prodotti tecnologici e merchandising ispirato a manga e anime, si nasconde la piccola ricostruzione di una foresta che ospita al suo interno circa una ventina di specie di gufi. Non a caso il nome Owl no Mori riprende entrambe le caratteristiche peculiari, cioè i gufi e la foresta.

Prendendo l’ascensore ci si lascia alle spalle le luci della capitale nipponica e si viene accolti dal personale che guida i visitatori fra le foglie e le luci soffuse che creano l’atmosfera adatta per i protagonisti del locale. Le porte sono state aperte per la prima volta il 29 aprile 2015, ma Ryouya Kyousato, proprietario e fondatore di questa raccolta foresta metropolitana, ama i gufi sin da quanto era bambino. Oltre all’aspetto fiero ed elegante di questi animali, quello che lo incanta è, come lui stesso spiega: «il fatto che, come si narra, i gufi siano in grado di guarire un cuore arido e stanco. E mi piace dire che un gufo e un uomo possano serenamente vivere insieme». Nella mitologia greca la civetta era uno dei simboli sacri di Atena, dea della sapienza, della tessitura e della strategia della guerra. In tempi recenti questi rapaci notturni hanno conquistato piccoli o grandi spazi anche nel mondo del cinema. Nella versione firmata Disney de La spada nella roccia mago Merlino ha come alter ego il permaloso e buffo gufo Anacleto, personaggio che accompagnerà Semola durante il suo percorso formativo. In tempi più recenti gufi, civette e barbagianni sono comparsi nella saga letteraria e cinematografica dedicata al maghetto Harry Potter. Nel mondo della magia creato dalla scrittrice J. K. Rowling i gufi vengono usati per consegnare la posta, arrivando a creare legami importanti con i loro padroni, come nel caso di Harry e della sua civetta delle nevi Edvige.

Kyousato spiega come comportarsi in presenza di questi animali, rimanendo comunque a disposizione per qualsiasi esigenza. Una volta seduti si può trascorrere il tempo tenendo appollaiato sul braccio una civetta, un barbagianni o un gufo reale, solo per citare alcune delle specie presenti.  L’occasione è ottima per avvicinare e conoscere delle creature che in pochi conoscono ed erroneamente spesso vengono considerate portatrici di sfortuna, sebbene la mitologia e l’arte gli abbiano spesso affidato un ruolo di tutto rispetto.

 

di Fabiana Althea Mazzariello

Lascia un commento

Your email address will not be published.