Santiago de Cuba è una città ricca di storia e variegati spunti culturali, dovuti soprattutto alla sua posizione più vicina ad Haiti e alla Repubblica Dominicana che a l’Avana. Quella che oggi è la seconda città più popolata di Cuba non solo ne è stata la capitale dal 1522 al 1589, ma è anche il luogo di nascita di quella che l’etnomusicologo Fernando Ortiz ha definito la “storia d’amore tra il tamburo africano e la chitarra spagnola”, ovvero il Son cubano.
Il Son è uno dei più celebri generi musicali dell’America Latina, nonché parente stretto, se non addirittura precursore, della Salsa. L’origine del nome in realtà non richiama soltanto la sfera musicale, ma l’insieme di musica, ballo e soprattutto del clima di festa popolare acceso dalle percussioni africane e dalle melodie spagnole. Non è dunque una sorpresa che il debutto ufficiale del Son cubano sia avvenuto in occasione del carnevale di Santiago de Cuba nel 1892.
Le sonorità caratteristiche di questo genere musicale nascono grazie all’armoniosa integrazione di parti cantate, che richiamano temi squisitamente popolari, a suoni apparentemente distanti, un risultato frutto di un’evoluzione che ha riguardato tanto la natura inizialmente rudimentale degli strumenti musicali utilizzati, quanto il cambiamento degli stessi.
La composizione tradizionale di una band comprende l’imprescindibile base ritmica del bongo, i claves (strumenti a percussione), il tres (chitarra cubana con tre corde doppie), il basso e le maracas, con successiva aggiunta della tromba.
Per gustare il Son e altri ritmi cubani, magari sorseggiando del buon rum e respirando l’aria della tradizione musicale di Santiago de Cuba, la Casa de la Trova rappresenta una tappa obbligatoria: una casa coloniale di due piani, che apre le sue porte sin dal mattino per offrire il meglio del panorama musicale del luogo, presentando un ambiente informale con murales, autografi e foto di celebri artisti.
Se si vorrà invece prendere una pausa dai momenti di festa per dedicarsi a frangenti più riflessivi, si potranno visitare il Castillo de San Pedro del Morro, antico forte del XVII secolo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e il Santuario de la Virgen de la Caridad del Cobre, eretto in onore della Santa Patrona di Cuba.
Infine, gli amanti del rum probabilmente riconosceranno la Fábrica de Ron Bacardí, originaria distilleria dell’omonimo liquore. La fabbrica non è aperta alle visite, ma ci si può consolare sorseggiando qualche distillato nell’adiacente bar Barrita de Ron Havana Club.
di Fabiana Althea Mazzariello