Eccoci arrivati nuovamente a Settembre, ricaricati e rigenerati dalle vacanze! L’estate ormai terminata lascia spazio a nuovi progetti lavorativi e a qualche sogno nel cassetto; nonostante l’addio alle spiagge bianche o ai verdi paesaggi di montagna, continuiamo a viaggiare con la fantasia grazie al grande Cinema.
Nell’immaginario collettivo i film sono visti come la traslazione dei nostri desideri, come la possibilità di vivere qualcosa provando emozioni tanto intense quanto difficilmente concretizzabili nella nostra realtà quotidiana. Non è un caso, rifletteteci sopra, se alcune volte, quando un evento particolarmente meraviglioso (o quasi surreale) nella nostra vita si realizza, utilizziamo l’espressione: “Mi sembra di vivere in un film”.
Il Cinema e i film, quindi, sono una terapia vera e propria alle nostre frustrazioni quotidiane; attraverso la visione della vita di altri personaggi e del gioco dell’immedesimazione (pensando al “e se fossi…”) infatti, iniziamo ad elaborare soluzioni diverse ai nostri problemi, trovando la speranza di risolvere anche le situazioni più difficili.
È pur vero che se in molti casi i film ci aiutano a sognare, in altri si ispirano e restano fedeli alla realtà quotidiana, ed elaborati affinché l’osservatore possa rispecchiarvisi ed appassionarvisi. Guardare una pellicola assume pertanto un significato liberatorio per la mente: gli ostacoli vengono rimossi e il bene può trionfare in modalità eclatante e visibile là dove solitamente, nella quotidianità, le nostre aspettative non sempre vengono soddisfatte e i fallimenti sono all’ordine del giorno. Il mondo del Cinema coinvolge pertanto la dimensione del sogno individuale e collettiva, e tutti quegli aspetti di cognizione ed emozione ad esso implicati.
Ogni volta che utilizziamo i cinque sensi (in questo caso osservando e ascoltando delle immagini proiettate su uno schermo) diamo il via ad una serie di processi cognitivi, legati alla percezione, che ci fanno processare ed elaborare le informazioni visive e uditive che stiamo ricevendo, associandovi delle emozioni, come ad esempio la gioia, o la paura. Alla fine di questo complesso processo, il risultato sarà quello di sentirsi quasi certamente più rilassati o motivati a nuovi progetti.
di Sabrina Burgoni