Il sesso: la stabilità della coppia

A proposito di Freud, c’è un’altra cosa interessante da dire, dato che, nonostante su alcuni argomenti sia stato superato, alcune sue constatazioni sono tuttora valide.

Freud aveva scoperto e illustrato il complesso di Edipo come la situazione e il momento in cui tutti i bambini, all’incirca tra i tre e i cinque anni, si innamorano del genitore del sesso opposto e vorrebbero eliminare il rivale, ovvero il genitore dello stesso sesso.

Alla fine di questo periodo tutto tornerà a posto, in quanto ogni bambino deciderà di non rinunciare a nessuno dei due genitori, cercando protezione e mantendo con entrambi un buon rapporto di amore, di affetto e di cure, aspettando solo di essere cresciuto, per poter infine avere l’oggetto del desiderio tutto per sé. Nel frattempo si impegna però a diventare significativo, interessante e importante, come il genitore del suo stesso sesso, con cui inizierà ad identificarsi, per essere così tanto attraente e valido da conquistare, a tempo debito, il genitore del sesso opposto. Alla pubertà, poi, la figura del genitore tanto amato, verrà sostituita con una persona al di fuori della famiglia ed adeguata per età e per condizioni, in modo che ognuno si possa innamorare nella maniera e della persona giusta ed al momento opportuno.

Durante questo percorso, però, in questi primissimi anni di vita, la competizione, la rabbia e l’odio per il rivale possono raggiungere anche livelli molto elevati, il che comporta la paura della vendetta da parte della figura che si vorrebbe eliminare, per avere il terreno libero. Il senso di colpa e di timore di un ritorno magico dell’aggressività dimostrata o sentita, che ne risulta, è quello che può accompagnare, anche per molti anni, ma soprattutto all’inizio, disturbandolo, un sereno svolgersi dell’attività sessuale. Questo perché, nel momento in cui ci si approccia alla sessualità, quella vera, per le prime volte, possono riaffiorare tutti i conflitti, le paure (di far o di aver fatto del male al genitore del proprio sesso, essendo ora vincenti dato che si ha l’oggetto d’amore tutto per sé) e le ansie (di non essere all’altezza della situazione, come un vero adulto) che erano state congelate e abbandonate alla risoluzione del complesso di Edipo, da bambini piccoli.

Ecco perché le prime volte in cui si hanno rapporti può capitare che non tutto sia tranquillo e piacevole o perché alcune persone, anche dopo parecchio tempo, si avvicinino alla sessualità con dei sensi di colpa o di disagio. Se poi, anche nella realtà, si fossero verificate delle esperienze negative, o dei soprusi, per non parlare di veri e propri abusi, o anche più semplicemente, si fosse stati gli iniziatori al sesso di ragazzini più giovani e inesperti, i sensi di colpa, la difficoltà e il disagio potrebbero essere ancora maggiori.

Ma a parte queste prime difficoltà è molto importante riuscire ad avere un buon rapporto col sesso e, ancor di più un buon rapporto sessuale.

Il sesso è il collante della coppia, è il segreto che lega indissolubilmente i due partner tra loro, e al di fuori degli altri, del mondo intorno.

Un buon rapporto sessuale, non solo soddisfa i sensi e lascia corpo e mente in uno stato di serenità e di appagamento, ma mantiene un forte legame anche fisico tra gli individui, una facilità, una dimestichezza al contatto a pelle, al corpo dell’altro. Se due persone rallentano la frequenza o, ancor peggio, sospendono i rapporti sessuali, il corpo dell’altro inizierà a divenire estraneo, non se ne percepirà più la vicinanza e la familiarità. La pelle, il contatto, gli odori dell’altro non saranno più qualcosa di noto e che appartiene alle nostre emozioni e alle nostre percezioni e la coppia stessa non avrà più quel significato di unità che la contraddistingueva. La forza dell’appartenenza e dell’amore reciproco tenderà a decadere.

E’ vero quindi che la sessualità fa parte, anzi è parte integrante dell’amore, della stabilità di coppia (oggi sappiamo perfino che il nostro partner sessuale entra nell’area delle dipendenze a livello della corteccia cerebrale) ed è allora importante imparare a conoscerla e utilizzarla al meglio! 

 

di (M.Z.)

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