Diverse ricerche hanno indagato il ruolo giocato dall’ansia nella genesi e nel mantenimento di molte problematiche sessuali riscontrando una forte prevalenza di disfunzioni sessuali in donne con disturbi d’ansia (Aksaray et al., 2001; Bodinger et al., 2002; Figueira et al., 2001).
E’ noto che l’ansia comporta alterazioni neurofisiologiche che coinvolgono il sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Il sistema nervoso parasimpatico ha un ruolo centrale nella fase di eccitazione in quanto consente la vasodilatazione genitale. L’ansia e lo stress tendono ad inibire l’attivazione del parasimpatico comportando una dominanza del sistema simpatico; ciò può influire negativamente sull’eccitazione sessuale, causando difficoltà erettili nell’uomo e ridotta lubrificazione nella donna (Kaplan, 1988; Graziottin, 2000).
Alti livelli di ansia possono essere associati con pensieri non sessuali distraenti (preoccupazioni, ossessioni, fobie) che possono interferire con la risposta sessuale. Molte donne, per esempio, durante un’interazione erotica, sono ossessionate dal dover raggiungere l’orgasmo a tutti i costi e non riescono ad abbandonarsi alle sensazioni erotiche; spesso manifestano disturbi dell’eccitazione o dell’orgasmo. Lo stesso può accadere nell’universo maschile, basta pensare alle drammatiche conseguenze dell’ansia da prestazione.
In sessuologia clinica una delle tecniche più usate per ridurre l’ansia nel contesto sessuale è la cosiddetta “focalizzazione sensoriale”. In questo “esercizio”, ideato da Masters e Johnson nel 1970, alla coppia viene vietato il rapporto sessuale e i partner sono invitati ad interagire accarezzandosi a turno il corpo nudo, escludendo inizialmente i genitali. L’obiettivo è quello di permettere a ciascun patrtner di scoprire nuove zone erogene di se stesso/a e dell’altro/a, di incrementare la comunicazione tra i partner sulla sessualità, ma, soprattutto, di fare in modo che la coppia provi piacere senza dover fornire una prestazione. L’interazione erotica deve svolgersi in un contesto tranquillo e rilassato e spesso, per favorire il rilassamento, si consiglia alla coppia di utilizzare luci soffuse e una musica rilassante di sottofondo.
Sono convinta che la musica possa avere un ruolo fondamentale nel ridurre l’ansia nel contesto sessuale e favorire il rilassamento. Un interessante studio condotto dalla psicologa americana Becky Spelman ha mostrato che le canzoni con un ritmo lento di 67 battiti al minuto e con toni melodici rendono la respirazione più lenta e profonda, abbassano il ritmo cardiaco e la pressione sanguigna, riducendo così lo stato di ansia. Ai primi posti della classifica della musica più rilassante compaiono “Someone like you” di Adele, “Orinoco Flow” di Enya, e il concerto per pianoforte n.21 in Do maggiore K 467 di Mozart.
Al di là delle situazioni in cui sono presenti problematiche sessuali, credo che, in generale, utilizzare la musica preferita (non necessariamente rilassante) in un contesto sessuale possa aiutare a creare la giusta atmosfera che permette di essere a proprio agio con l’altro/a, soprattutto in situazioni nuove in cui bisogna “rompere il ghiaccio”.
Di Francesca Calligaro