Uomo e donna… quando e perchè si tradisce

La società d’oggi, sempre più incentrata sull’individualismo e sul consumismo, tende a favorire l’idea di interscambiabilità dei partner, portando i bisogni individuali a prevalere su quelli di coppia e favorendo di conseguenza la tendenza al tradimento.

L’infedeltà diventa così sempre più tollerata e “messa in conto” sia a livello collettivo che di coppia.
Alcuni individui, per caratteristiche individuali, sono molto portati al tradimento, mentre altri tendono a viverlo come un’esperienza che va contro se stessi, i propri valori e soprattutto, contro il partner. La tendenza a ricercare più partner spesso esprime un disagio interiore, che può derivare da un’insoddisfazione individuale e quindi presentarsi anche quando la relazione sentimentale “ufficiale” sembra funzionare.
L’esperienza di tradimento può costituire anche un’occasione di crescita individuale e di emancipazione da un legame di coppia ‘simbiotico’, limitante o che lede le libertà individuali. Oppure essere legata a un cambiamento dell’individuo e dei suoi bisogni più profondi che non vengono più soddisfatti all’interno della relazione di coppia.
All’inizio di una relazione, nella piena fase di innamoramento e d’ idealizzazione dell’altro, è più difficile tradire. Quando si passa alla fase più consolidata e quando l’altro viene visto in modo più realistico, (per quello che è, piuttosto che per quello che si vorrebbe che fosse), allora il tradimento è più probabile, soprattutto in chi non sa gestire la “delusione” della realtà, l’idea di una coppia forse meno idilliaca e perfetta, ma più stabile e matura.
La motivazione al tradimento in generale, si modifica nelle varie fasi di vita.

In adolescenza, il tradimento rappresenta l’affermazione della propria libertà ed è in linea con il bisogno di sperimentazione sessuale. L’adolescente esprime un rifiuto della dipendenza dalle figure genitoriali, attraverso il tradimento del partner che li ha sostituiti.
Nel giovane adulto che sta investendo nella costruzione di un nucleo familiare, con le responsabilità che ne conseguono, il tradimento può esprimere il bisogno di rifuggire dagli impegni e dalle aspettative familiari.
Nella mezza età, il tradimento può invece manifestarsi come tentativo di testare il proprio valore e di confermare la propria capacità seduttiva, nonostante il passare degli anni. Così l’uomo adulto cercherà avventure con donne più giovani, per poter rivivere una sorta di seconda giovinezza.
Per la donna, in questa fase di vita, il tradimento rappresenta spesso il bisogno di trovare conferma alla sua femminilità e il poter ancora esercitare un fascino seduttivo.
Ci sono poi quelli che si possono definire “traditori seriali”, individui per i quali l’infedeltà rappresenta una costante in tutte le loro relazioni. Il più delle volte, questi soggetti attuano una vera e propria scissione tra affettività e sessualità, che diventano due dimensioni inconciliabili nella stessa relazione.  Alcuni vivono il tradimento come un antidepressivo, come un tentativo di colmare dei vuoti profondi dettati dalla solitudine o da una costante insoddisfazione interiore. Per altri ancora l’infedeltà rappresenta un chiaro tentativo di prendere le distanze dalla fusione evocata dall’intimità di coppia, oppure il rifiuto della sensazione di essere dipendenti dal proprio partner. C’è anche il tradimento per vendetta, per punire il partner delle sue disattenzioni o per una sottostante insoddisfazione sessuale. Si può quindi affermare che la società del consumismo sessuale e sentimentale legittima il tradimento.

L’ individuo è sempre più proiettato ad investire sulle proprie aspirazioni individuali, mosso dall’ideologia del “tutto e subito”: se all’interno della relazione qualche dimensione non viene soddisfatta, si ha il diritto di cercare appagamento con un altro compagno, anche a costo di mettere in crisi il rapporto di coppia che invece si basa sulla capacità di dialogo, di ascolto, di compromesso e sul superamento dell’onnipotente individualismo.

di (Laura Tirloni)