Un eterno bambino
Giuliano Calza decide di proporre un guardaroba dedicato alla parte infantile e bambinesca che risiede per sempre all’interno di ciascuno, anche dopo che si raggiungono la maggiore età, l’adolescenza, la gioventù e infine la vecchiaia.
Una collezione malinconica ma anche sognatrice, che sprigiona e mette in luce i ricordi sia belli che brutti, e cerca di riviverli. L’uomo adulto non è più bambino fisicamente, ma intrinsecamente c’è una parte di sé che rimarrà per sempre tale.
Gli oggetti e i giocattoli che si desideravano da piccoli diventano protagonisti assoluti, molto originali e ricorrenti nel défilé. Le sembianze di Hello Kitty si trasformano in reggiseni bralette, i personaggi dei film horror diventano stampe sulle t-shirt; non mancano i calzini con le ruches che le mamme mettevano ai piedi dei loro bambini.
In scena un gioco di contrasti, da una parte l’infanzia dall’altra la maturità, poi i sogni e i desideri, contrapposti agli incubi; poi ancora, i pantaloni in pelle in contrasto a dolcevita velati. Si ritorna un po’ bambini, ma con quella nuova consapevolezza tipica dell’età adulta.