“La bella d’Alghero”: la proposta di Antonio Marras per la settimana della moda milanese

Lo stilista ci ha incantato grazie a un pamphlet di fine Ottocento

di Sophie Guazzarini

Oggi la speranza ha vinto. Farci rivivere un dramma dimenticato attraverso i capi ci ricorda perché lavoriamo in questo settore. L’impetuosa macchina della moda negli ultimi anni si sta concentrando solo sul prodotto, e tanto il consumatore quanto l’insider non prova quasi più emozione nel guardare un ammasso di capi che non hanno nulla da dire; poi arriva Marras a farci finalmente sospirare.

La collezione

Nel 2025 una compagnia teatrale di Barcellona porterà in scena questo dramma. Eccoci qui, dunque, catapultati in un turbine che unisce l’anima sarda e quella della Catalogna con silhouette liquide, spesso stratificate ma anche fluttuanti. Nelle storie più belle lo scrittore riesce a farci conoscere e amare i personaggi con la penna, allo stesso modo qui lo stilista porta sulla passerella le anime dei protagonisti attraverso i tessuti.

C’è tanto melodramma: completi in principe di Galles, pelle goffrata e poi altrettanto romanticismo: chiffon e seta leggera. I tagli degli abiti da sera sono interessanti e speriamo di vederne di più nelle prossime presentazioni. La palette cromatica va dal rosso Marras al nero passando per toni di grigio e verde; le stampe anche in questa collezione riprendono sapientemente il mondo della flora. 

Da non perdere i colletti a fiocco e il trucco sui volti dei modelli che esprimono tutta la drammaticità della collezione.

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