Quello di Diesel è uno show da record all’altezza dell’evoluzione che sfila in passerella: per la prima volta è aperto al pubblico, una democratizzazione a favore di studenti di moda, dipendenti e semplici “ordinari” fan del brand.
Questi ultimi hanno infatti potuto – grazie al patrocinio del comune di Milano – prenotare gratuitamente il loro posto allo show tramite una piattaforma online, dove tutti i biglietti sono andati sold out in meno di mezz’ora. Una vera e propria rivoluzione per la moda e per la MFW, questo è certo.
Nella suggestiva location dell’Allianz Cloud Arena la parola chiave è una sola: denim, denim e ancora denim. I capi firmati Glenn Martens richiamano gli anni 2000 e il Y2K, rendendo l’elemento chiave Diesel più audace che mai.
Il denim in tutte le sue chiavi e sfumature
Non solo jeans: Glenn Martens reinventa e reinterpreta il denim attraverso un lavoro di decostruzione. In passerella spuntano per primi completi total denim, seguiti da abiti “bold” e trasparenti, corsetti e pantaloni cargo in perfetta estetica Y2K e felpe con cappuccio che diventano abiti, tutto in linea con lo stile Diesel.
È difficile non notare il lavoro di Martens dietro i suoi capi: il denim diventa maglia, viene consumato fino a diventare “pelliccia” e viene plastificato, ma rimane il punto centrale della collezione.
Le modelle sono truccate di scuro, con un make-up che richiama l’iconico “Black Eye” di Julia Fox – presente tra gli invitati – che aggiunge un tocco di valore ai capi indossati, rimanendo perfettamente in tema.
Gli anni 2000 padroni della passerella
Anche gli accessori richiamano in maniera egregia lo stile che ha contraddistinto l’inizio del nostro millennio, a partire dalla logomania: l’iconica “D” caratterizza infatti nuove clutch, che sfilano in passerella accompagnate da stivali in pelle a punta e altissime cinture con stampe coccodrillo. Torna anche la 1DR bag, un capo che aveva riscosso grande successo durante lo scorso anno, diventando un must-have.
In uno show eccentrico, dove anche il gonfiabile in mezzo alla sfilata è stato certificato dal Guinness World Record come il più alto mai realizzato, Glenn Martens esprime per Diesel il concetto di rivisitazione in chiave più “bold”, decisa e autentica. Uno show unico in questa MFW, che sicuramente lascerà un segno indelebile negli annali della stessa.