Per la presentazione della collezione AI 2022-23 la storica maison parigina Lanvin ha optato per il format digital. Su una passerella fluttuante nel nero pece dello sfondo, un susseguirsi di look invernali a ritmo di musica. Un mix di capi dalle tinte accese e dalle fantasie geometriche che omaggiano l’Art Decò degli archivi del brand.
Un film a cura di Lanvin
L’incipit del video di presentazione di questa collezione Autunno/Inverno 2022-23 richiama quello dei film noir spopolati negli anni tra le due guerre. Una corona di stelline ingloba infatti il nome “Lanvin”, mentre l’emblematica montagna della Paramount Network assume le sembianze del logo stilizzato.
Un film in bianco e nero in cui i titoli introduttivi obliqui preannunciano le inquadrature distorte e dinamiche dei capi in passerella. Una passerella simbolica, che sembra fluttuare nel nero totale dello sfondo, delineata da fasce laterali di forme geometriche blu e arancioni.
La musica incalzante di Yasmina Dexter determina la cadenza delle inquadrature che catturano i look. Un ritmo a tratti angosciante, quasi metallico, che fa percepire la dimensione onirica a metà tra un sogno e un incubo.
I modelli, sia maschili che femminili, appaiono e scompaiono infatti nell’oscurità con le tinte accese dei propri capi. Si moltiplicano in una parete di specchi. Guardano in camera con volti angosciati come volessero urlare, in cerca di una via di uscita.
Una collezione di contrasti
Il primo colore a farsi strada nell’oscurità dell’ambiente nero è il blu elettrico. Una pelliccia oversize abbinata al blu acceso del make up di occhi e labbra apre le danze a questa ritmica passerella. Un frenetico e colorato susseguirsi di lunghi cappotti classici, tailleur, camicie e pantaloni morbidi in tinte unite. Mentre a risplendere sotto la luce dei riflettori è la pelle di vestiti midi aderenti, tute, trench e bomber con stampe di sfingi colorate.
Bruno Sialelli per questa collezione ha infatti guardato al passato. Negli archivi di Jeanne Lanvin, in cui riecheggia il suo interesse per l’Egitto e per l’influenza Art Deco degli anni ’20. Un periodo, quello tra le due guerre, che risulta sinistramente più che mai attuale. Ma anche un passato ricco di riferimenti culturali che inevitabilmente continuano ad influenzare la creatività dei giorni nostri. E il direttore creativo di Lanvin ha voluto pertanto riprendere le silhouette di allora e attualizzarle in una collezione ricca di contrasti.
A cominciare dal concetto di moda come illusione ma anche come concretezza artigianale svelata tra i contrasti di luce ed ombra tipici dei film noir. Opacità e trasparenze, linee morbide e dure, silhouette filiformi e spalle imbottite enfatizzate. I tagli classici dei capi si contrappongono all’asimmetria di giacche e vestiti e alla dinamicità di stampe geometriche e floreali dalle tinte accese. Una geometria data sia da stampe e inserti patchwork che da preziosi ricami. Ma anche lavorazioni in rilievo del tessuto come il velluto di seta fil coupé dipinto a mano. Un tocco chic e di alta artigianalità che riguarda sia i capi che gli accessori come pochette e borse a spalla.
A chiudere la passerella digitale sono stati lunghi abiti in tessuti leggeri come pizzo, seta e tulle, ispirati al fiore simbolo di Lanvin, la margherita. Un mix di trasparenze e strascichi su corpi filiformi ed eterei che sembrano fluttuare a qualche centimetro dal suolo. Creature rese ancora più mistiche da maschere a rete luccicanti e futuristiche sopra make-up eccentrici e rossetti accesi. Eccentrici come anche cappelli e occhiali con lenti gialle e maxi orecchini dalla foggia egizia, foulard e cravatte.
Ma anche come la borsa “Chat” a forma di chitarra e con sagoma del gatto nella rivisitazione “Smile”, chiaro rimando all’Antico Egitto.
Questa collezione AI 2022-23 è un chiaro tributo al genio creativo della fondatrice del brand Jeanne Lanvin. Un mix di tradizione e modernità che approccia un pubblico senza tempo.